
Si chiama Versius ed è stato presentato a Roma nel corso del Meeting FutUrology. Si tratta del più piccolo robot chirurgico al mondo dalle grandi prestazioni ed è già stato sperimentato con successo nella chirurgia prostatica. “Per realizzarlo, al Cambridge Medical Robotics (CMR) si sono ispirati al braccio umano, infatti il robot riproduce fedelmente i movimenti e le articolazioni del polso di una mano un uomo”, spiega Roberto Miano, professore associato di Urologia presso l’Università di Roma Tor Vergata e presidente-organizzatore dell’evento. “Versius, diretto dal chirurgo con comandi hi-tech e un display 3D ad alta risoluzione, è in grado di svolgere in maniera mininvasiva complessi interventi chirurgici non solo in ambito urologico. Grazie alle sue ridotte dimensioni, il nuovo robot è trasportabile e può spostarsi da una sala operatoria all’altra, o addirittura da un ospedale all’altro. Versius, robot multifunzionale, facile all’uso, ergonomico, modulare, e più economico del suo ‘fratellone’ Da Vinci, rivoluzionerà il settore.”
“L’uso dell’intelligenza artificiale in medicina è una sfida avvincente che riguarda la ricerca ma sempre di più anche la clinica, i docenti e gli studenti – futuri medici – a cui dobbiamo insegnare a trarre i massimi vantaggi da queste nuove tecnologie”, prosegue Miano. Il futuro sarà la possibilità di analizzare la enorme mole di dati che fino ad oggi non abbiamo potuto sfruttare e metterla a disposizione dei nostri pazienti con un miglioramento dei processi di diagnosi e cura per una medicina sempre più di precisione. “L’intelligenza artificiale ci potrà aiutare nella lettura delle immagini non solo radiologiche ma anche endoscopiche; una vera e propria rivoluzione diagnostica”, dichiara Miano anticipando che proprio su questo aspetto interverrà Kazhuiro Gono, ingegnere e inventore della Narrow Band Imaging, una tecnica di visualizzazione avanzata delle immagini applicata oggi agli strumenti endoscopici.