Genova. Alla Clinica Montallegro continuano gli impianti di protesi peniene tri-componenti in anestesia locale, De Rose: “Ormai è una routine

Gli impianti di protesi peniene rappresentano una valida opzione terapeutica adatta a quei pazienti in cui l’approccio farmacologico sia inefficace o controindicato. Paziente e partner, secondo i dati della Letteratura, hanno tassi soddisfazione che variano dal 75 al 100%, in base alle diverse tipologie di protesi impiantate. Inoltre, questi dispositivi sono stati oggetto di continui sviluppi e offrono oggi una notevole affidabilità e sicurezza. Generalmente, l’impianto prevede l’anestesia spinale. Tuttavia, alcuni autori hanno già riportato risultati incoraggianti dopo l’impianto di protesi semirigide o gonfiabili, bi-componenti, in anestesia locale e con sedazione endovenosa. Recentemente, Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo, assieme al collega Fabrizio Gallo, urologo, ha dato notizia di aver impiantato, per la prima volta al mondo, una protesi peniena tri-componente completamente in anestesia locale, presso la Clinica Montallegro di Genova.

Ma quella che, a causa delle problematiche anestesiologiche locali e generali del soggetto con deficit erettivo, era allora stata una necessità non è rimasta un caso isolato. A distanza di quasi 20 mesi, sempre presso la Clinica Montallegro di Genova, De Rose ha infatti impiegato la medesima tecnica in altri soggetti, “anche più complicati, da un punto di vista tecnico”: “Dopo il primo intervento di 1 anno addietro, pubblicato sull’International Journal of Surgery – certamente pioneristico, in quanto si è trattato del primo intervento al mondo – la tecnica in anestesia locale per l’impianto di protesi peniene tri-componenti è stata adottata in altri 3 soggetti”, dichiara De Rose, presidente dell’Associazione Andrologi Italiani. “Un soggetto era stato sottoposto a cistectomia radicale e derivazione urinaria ortotopica per tumore della vescica, mentre gli altri 2 erano stati sottoposti ad asportazione della prostata per tumore. In tutti e 3 i soggetti, per l’impianto di protesi tri-componente al pene, ho utilizzato, assieme al collega dott. Fabrizio Gallo, la tecnica dell’anestesia locale, eseguita da noi chirurghi, con l’assistenza dell’anestesista, dott.ssa Donatella Giua. Insomma, se circa 2 anni addietro poteva essere considerato un caso speciale, oggi l’impianto di protesi peniena tri-componente in anestesia locale è diventato una routine”, afferma ancora De Rose. “E i vantaggi per il paziente sono enormi, in quanto si evita la puntura nella schiena per l’anestesia spinale e si ha deambulazione a meno di 1 ora dall’intervento, in quanto le gambe non sono anestetizzate, così come pure una pronta ripresa dell’alimentazione e della minzione spontanea.”