Durante il lockdown è diminuito notevolmente il gioco d’azzardo, sia terrestre sia online, grazie alle restrizioni per la pandemia Covid19; si è tuttavia assistito a un picco appena dopo l’allentamento delle misure, soprattutto del gioco online. È inoltre aumentato di quasi un’ora il tempo trascorso a giocare e una piccola percentuale ha addirittura iniziato a giocare d’azzardo proprio durante il lockdown. Sono i principali risultati di uno studio condotto dall’ISS in collaborazione con l’Istituto Mario Negri, l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la rete Oncologica (ISPRO), l’Università degli studi di Pavia e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sull’abitudine al gioco degli italiani.
L’analisi ha interessato un campione della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 74 anni; i dati raccolti riguardano le abitudini di gioco nel periodo di lockdown (27 aprile – 3 maggio 2020) confrontati con le abitudini precedenti la pandemia e con una successiva fase di restrizioni parziali (27 novembre – 20 dicembre 2020).
I RISULTATI
La pratica del gioco d’azzardo dal 16,3% del periodo pre-pandemico è scesa durante il periodo di lockdown al 9,7% per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco d’azzardo terrestre è diminuito dal 9,9% del periodo precedente la pandemia al 2,4% del periodo di lockdown, per poi risalire al 8% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco on line invece passa dal 10,0% del periodo precedente la pandemia all’8,0% nel lockdown, per salire al 13% nel periodo di restrizioni parziali.
Durante il lockdown, tra i giocatori il tempo mediano dedicato al gioco è aumentato di quasi un’ora. Inoltre, l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato prima della pandemia ha dichiarato di aver iniziato a giocare proprio nel periodo di totale restrizione, mentre il 19,7% di coloro che già giocavano ha incrementato l’attività totale di gioco e questo è accaduto più frequentemente ai giovani, ai fumatori, ai consumatori di cannabis e a coloro che avevano un consumo rischioso di alcolici. Anche l’uso di psicofarmaci, la bassa qualità della vita, la scarsa quantità di sonno, la depressione e l’ansia risultano significativamente correlati ad un aumento dell’attività di gioco durante il lockdown.
I giochi maggiormente praticati in tutte le rilevazioni si confermano il Gratta e Vinci per il gioco d’azzardo terrestre e per il gioco online le Scommesse Sportive, il Gratta e Vinci e le Slot Machines. Nell’ultima rilevazione è stata indagata anche la pratica dei videogiochi gratuiti nei quali, da un sito o un’applicazione su computer, dispositivi mobili, tablet o social network, è possibile pagare per avanzare nel gioco (esempio: CandyCrush, Brawl Stars, Clash Royale, Fortnite, etc.). Nelle ultime 4 settimane dalla rilevazione, il 33% del campione ha dichiarato di aver praticato questi giochi. “Con l’allentamento delle restrizioni – commenta Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale Dipendenze e Doping – si è assistito ad un nuovo incremento della popolazione che pratica gioco d’azzardo, fino a superare, nel caso dei giocatori d’azzardo on line, la percentuale precedente la pandemia. La forte relazione trovata tra situazioni di disagio emotivo e comportamenti di dipendenza richiede politiche urgenti per impedire che le popolazioni vulnerabili aumentino e sviluppino una grave dipendenza dal gioco.”