“Take the Rights Path: la strada dei diritti è l’unica che può portare alla fine all’AIDS come minaccia per la salute pubblica entro il decennio”, come prescrive l’Agenda ONU 2030. A ricordarlo, UNAIDS in occasione del World AIDS Day, la Giornata Mondiale Contro l’AIDS, che ricorre il 1° dicembre 2024. “Disuguaglianze, discriminazioni e riduzione delle risorse economiche disponibili sono i fattori che possono minare questo percorso. L’Italia è chiamata a rinforzare la propria risposta all’HIV se non vuole tornare indietro sui traguardi raggiunti e sulla tutela del diritto alla salute.” I dati ISS-COA più recenti confermano, per il terzo anno consecutivo, un rialzo delle nuove diagnosi di HIV, che tornano ai livelli del 2019; il 60%, inoltre, sono diagnosi tardive. Si interrompe così la diminuzione che durava da oltre un decennio: “Mentre la potenza preventiva delle terapie antiretrovirali con U=U ( undetectable = untrasmittable, ndr) sta spingendo al massimo, la prevenzione primaria arretra, alimentando percezioni del rischio sbagliate e rischiose per la salute delle persone e della collettività, i dati ci parlano di sette nuove diagnosi al giorno, il 60% in uno stato d’infezione avanzata o già in AIDS”, dichiara Giusi Giupponi, presidente nazionale della Lega Italiana per la Lotta Contro l’Aids LILA. “Questo non è accettabile, vista l’efficacia delle terapie disponibili.”
Non si registrano miglioramenti nemmeno sul piano del contrasto allo stigma e alle discriminazioni, altro fattore che ostacola la prevenzione perché costringe le persone a rimuovere i rischi corsi, a rimandare il test o a nascondere il proprio stato sierologico. Tra il 2021 e il 2024, le persone con HIV che hanno preso contatto con i servizi della LILA segnalando violazioni della privacy e discriminazioni, soprattutto in ambito sanitario e lavorativo, sono state più di 1 su 3, nel 2024 oltre il 40%. Si fanno inoltre più consistenti le segnalazioni di persone con HIV in difficoltà per la consegna e il reperimento dei farmaci ART.
“Il nostro LILAReport 2024, basato su migliaia di contatti l’anno, evidenzia con chiarezza le criticità che ci troviamo di fronte: una popolazione generale con una scarsissima conoscenza delle vie di trasmissione del virus, con percezioni del rischio distorte, con competenze e opportunità molto ridotte in materia di prevenzione. Il problema riguarda tutte le fasce d’età. Particolarmente indicativi sono i dati che arrivano dai nostri servizi di testing: il 52,6% degli utenti di quest’anno ha dichiarato di non aver usato il profilattico nell’ultimo rapporto sessuale e il 41,4% non aveva mai eseguito un test in precedenza.”
L’utilizzo del condom o del femidom è risultato quasi inesistente tra gli oltre 1.000 studenti che hanno partecipato a un evento di prevenzione Educaids di LILA Cagliari; ancora meno informati sono risultati gli adulti della scuola serale cui è stato proposto l’intervento. La PrEP, la Profilassi pre-Esposizione la cui efficacia preventiva sfiora il 100% è quasi sconosciuta, spiega ancora il report. Oltre il 40% di chi ci ha chiesto di valutare rischi corsi era in ansia per comportamenti che non costituiscono alcun pericolo, incluso il bacio o, addirittura, per la vicinanza a persone che si presumono positive all’HIV o per la frequentazione di luoghi pubblici.
L’accesso al test si conferma problematico: “Quest’anno per la prima volta, tra i nostri utenti, la percentuale di persone che ha eseguito il test in una struttura privata ha superato il numero di chi si è rivolto ad un servizio pubblico. Eppure – spiega la LILA – la domanda d’informazione che registriamo presso i nostri servizi resta molto alta ed è cruciale che chi ha responsabilità politiche sappia mettere in campo adeguate risposte.”
“La LILA continua a fare la sua parte e resta in campo, per fare, anche di questo 1° dicembre, un’occasione di sensibilizzazione e prevenzione. Previsti appuntamenti informativi, eventi di solidarietà e iniziative per l’offerta di test rapidi anonimi e gratuiti. Fino al 02 dicembre c’è anche, per il terzo anno di seguito, Yes Self Test, che prevede la distribuzione gratuita di kit per l’autotest. L’obiettivo è far conoscere anche questa importante opportunità di diagnosi precoce mettendo a disposizione, per chi lo desideri, i nostri operatori counselling.”