Giornata della Ricerca UCBM di Roma 2024 e Notte Europea dei Ricercatori: “Dai ‘segreti’ del cibo che mangiamo alle simulazioni salvavita”

Innovativi prodotti alimentari ad alto valore nutrizionale, applicazioni in stampa 3D alla micro e nanoscala di nuovi materiali e strutture per il biomedicale, fino alla ricerca che punta a individuare i meccanismi immunitari di malattie molto aggressive come la leucemia mieloide acuta. Queste le storie di ricerca scientifica raccontate dai giovani dell’Università Campus Bio-Medico di Roma nel corso della Giornata della Ricerca UCBM 2024, celebrata in concomitanza con la Notte Europea dei Ricercatori, cui UCBM ha partecipato come ogni anno grazie a Frascati Scienza. Elisa De Arcangelis, ricercatrice in Scienze e Tecnologie Alimentari, Enrico Lemma, ricercatore in Scienza e Tecnologia dei materiali, e Andrea Marra, ricercatore in Patologia Generale, sono stati tra i protagonisti del convegno Stimolare i Giovani Talenti per la Ricerca e Innovazione sulla Salute Planetaria, insieme alla lectio magistralis del prof. John H. Martin, studioso della rigenerazione nervosa, medical professor, chair del Department of Molecular, Cellular and Biomedical Sciences, City University of New York School of Medicine.

Dopo gli interventi del Rettore/Prorettore alla Ricerca e dei Coordinatori della Ricerca e Terza Missione delle 3 Facoltà dipartimentali – Medicina e Chirurgia; Ingegneria; Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health – che hanno illustrato le principali attività del 2023 e le prospettive future, è stata la volta della divulgazione scientifica, con la Notte Europea dei Ricercatori, iniziativa dedicata a Scuole e famiglie che ha portato nell’Ateneo romano centinaia di ragazzi, dagli Istituti del territorio agli studenti universitari dei primi anni, coinvolgendo oltre 10 Unità di ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: aule e laboratori aperti al pubblico, per avere modo di conoscere i “segreti” del cibo che mangiamo (come si legge un’etichetta alimentare?) o entrare nel mondo infinitamente piccolo dei sensori e dei sistemi indossabili per il monitoraggio di parametri fisiologici nell’uomo e nelle piante (quando una pianta “ha sete”?), fino alla possibilità di provare l’utilizzo di manichini tecnologici e macchinari di ultima generazione per salvare vite in ambiente simulato.