
Presentati i dati italiani di Hologic Global Women’s Health Index. L’indagine annuale, giunta alla sua III edizione, misura lo stato di salute delle donne e delle ragazze del mondo di età pari o superiore ai 15 anni. L’analisi è stata sviluppata in collaborazione con Gallup, che ha intervistato oltre 147mila donne e uomini di 143 Paesi e territori, in più di 140 lingue. L’indice offre un punto di riferimento per misurare e monitorare i cambiamenti nei comportamenti e negli atteggiamenti che influenzano l’accesso delle donne a un’assistenza sanitaria di qualità a livello globale.
Nel complesso, i dati raccolti nell’indagine vanno a descrivere 5 dimensioni della salute femminile interconnesse: la prevenzione; la salute emotiva; le opinioni sulla salute e sulla sicurezza; i bisogni di base e la salute individuale. Insieme, tali dimensioni spiegano più dell’80% della variazione nell’aspettativa di vita delle donne in tutto il mondo. I numeri dello studio raccolti in Italia rivelano però una realtà particolarmente preoccupante: solo il 51% degli intervistati si dichiara soddisfatto della disponibilità di un’assistenza sanitaria di qualità nella propria zona, percentuale che tende a diminuire ulteriormente per le donne appartenenti alle fasce di reddito più basse (48%). Un dato allarmante, soprattutto se paragonato al 2020 – prima rilevazione – quando la soddisfazione era pari al 60% e rispetto la media globale ed UE (68%).
L’indice ha inoltre evidenziato che le donne Italiane sono le meno partecipi ai programmi di prevenzione oncologica e malattie sessualmente trasmissibili: solo l’11% dichiara di essersi sottoposta a 1 test oncologico negli ultimi 12 mesi (media EU 20%; media globale 11%) e solo il 5% si è sottoposto a un test per le malattie o le infezioni sessualmente trasmissibili negli ultimi 12 mesi (media europea 8%; media mondiale 10%). L’Italia si colloca quindi al 17° posto nella dimensione prevenzione nel 2022, risultando così al di sotto della media dei paesi EU (25).
Oltre a questo, dai dati si evidenzia come solo il 37% delle donne in Italia si è sottoposto a 1 esame della pressione arteriosa negli ultimi 12 mesi, in linea con il benchmark globale (36%) ma inferiore al benchmark UE (47%). La percentuale è in diminuzione del -6% rispetto al 2020, quando molti esami routinari erano rallentati causa Covid-19. L’indice complessivo sulla percezione della salute delle donne in Italia scende di 1 posizione, portando l’Italia dietro a Tagikistan, Uzbekistan, Vietnam e Bulgaria, al di sotto della media dei Paesi del G20.