La governance oncologica in Calabria. “Eccellenza e equità di accesso, ma anche contrasto alla migrazione sanitaria”

Governance Oncologica in Calabria, dallo Screening alle Cure: Eccellenza ed Equità di Accesso nel Territorio Regionale è il titolo dell’incontro recentemente svoltosi presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, al quale hanno preso parte gli esperti in Oncologia della Regione. Clinici, Istituzioni, Farmacisti e cittadini si sono confrontati sul tema della migrazione sanitaria, particolarmente presente al Sud, soprattutto in Calabria. I lavori hanno offerto una panoramica della situazione sanitaria con particolare riguardo alla rete oncologica calabrese, le Breast Unit, le UFA, i PDTA e i percorsi di cura del paziente. “Una delle più rilevanti sfide della moderna Oncologia è l’innovazione diagnostica e terapeutica e, al tempo stesso, l’accessibilità e la sostenibilità delle nuove risorse farmacologiche e tecnologiche”, dichiara il prof. Pierfrancesco Tassone, ordinario di Oncologia Medica dell’Università Magna Graecia. “La piena inclusività dell’offerta innovativa può essere garantita solo da un sistema a rete che offra uguali opportunità all’intero territorio. È il caso degli studi clinici che rappresentano in Oncologia la via di accesso ai trattamenti più avanzati, secondo standard internazionali di good clinical practice, e che, qualora disponibili, costituiscono la scelta terapeutica per i pazienti oncologici. La disponibilità sul territorio calabrese di un Centro di Fase 1 e di un Laboratorio Farmacologico Galenico presso la nostra Istituzione, così come l’attivazione di numerosi studi internazionali, sono un’offerta rilevante e competitiva nel panorama nazionale, che si deve avvalere delle collaborazioni delle risorse professionali della nascente rete oncologica regionale. Il meeting – afferma – è stata un’eccellente occasione di confronto e discussione.”

Oltre il 50% dei pazienti oncologici della Calabria si affidano ancora oggi ai cosiddetti “viaggi della speranza” per ricevere cure nelle Regioni del Nord, con importanti ricadute sociali e economiche. Dalla ricerca Il Termometro della Salute, promossa da Osservatorio Salute, Legalità e Previdenza Eurispes – Enpam, emerge che la migrazione sanitaria nel 2018 è costata alla Calabria 320milioni di euro, seguita dalla Campania, con un deficit di 302milioni. Numeri importanti, che impattano direttamente sul Sistema Sanitario Regionale e Nazionale, e soprattutto sull’economia delle famiglie e sul modo in cui viene affrontata la malattia. Il patient journey può essere più sostenibile per tutti – ribadiscono i partecipanti all’incontro – ma è necessaria un’azione comune per fronteggiare un trend generale che si conferma anche nel settore oncologico. “La rete oncologica regionale non rappresenta solo un essenziale elemento di coordinamento e di governance, ma anche e soprattutto un elemento di fiducia nell’offerta clinica del territorio e un modo nuovo di lavorare su standard elevati sul piano etico e professionale, basato su inclusività ed equità”, dichiara il prof. Pierosandro Tagliaferri, ordinario di Oncologia Medica Università Magna Graecia. “La figura dell’Oncologo medico e del Farmacista ospedaliero assume in questo contesto una valenza innovativa con nuove sfide, in un ambito in continua trasformazione. Questo incontro – afferma – è una grande occasione per un confronto anche in chiave del lavoro in atto e che si declinerà nel prossimo futuro nella nostra Regione.”

“La governance oncologica, e non solo in Calabria, parte dall’implementazione dei programmi di screening fino alle cure per i pazienti”, dichiara la dott.ssa Emanuela Adele De Francesco, direttore UOC Farmacia P.O. Mater Domini – AOU Renato Dulbecco di Catanzaro. “Un ruolo fondamentale è affidato alla Farmacia clinica e alle Unità dei Farmaci Antiblastici UFA. La farmacia clinica può contribuire all’ottimizzazione delle terapie, riducendo la possibilità di errori e migliorando la gestione di tutti i pazienti e non solo di quelli oncologici; le UFA assicurano l’accesso equo e la gestione efficace dei farmaci antitumorali, garantendo anche la manipolazione delle terapie innovative che verranno, senza tralasciare una distribuzione equa che miri a una migliore qualità delle cure.”

Questa I edizione dell’evento, organizzato da Sineos Healthcare Solutions, con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, ha ottenuto il patrocinio dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro; Associazione Italiana di Oncologia Medica AIOM Calabria; Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri CIPOMO e Fondazione IncontraDonna, dando spazio anche alla voce dei pazienti al fine di poterne meglio intercettare i bisogni e programmare azioni concrete da intraprendere in rete. I lavori sono stati introdotti da Giovambattista De Sarro, magnifico rettore dell’Università Magna Graecia; Jole Fantozzi, direttore generale Dipartimento Salute Regione Calabria; Vincenzo Carlo La Regina, commissario straordinario AOU Renato Dulbecco di Catanzaro.

“La governance oncologica in Calabria va monitorata e potenziata”, afferma De Sarro. “Tutti gli attori della componente oncologica calabrese si riuniscono per riflettere insieme sull’importanza di fare rete. Mettere a disposizione le proprie competenze, anche nell’ambito prettamente diagnostico-terapeutico, per sottolineare come l’Oncologia in Calabria si serva di test diagnostici all’avanguardia e di farmaci innovativi per migliorare la durata e la qualità di vita dei pazienti, rendendo più agevole il loro percorso.”

“La tematica oncologica ha da affrontare in primis il problema della mobilità passiva”, dichiara La Regina. “In realtà, i servizi della Calabria sono servizi d’eccellenza, ma vincere la diffidenza dei pazienti è uno degli obiettivi per far capire questo alla cittadinanza ed evitare i costi economici e sociali. Il tumore è ormai sinonimo di cronicità. Oggi non possiamo ignorare la complessità di questa malattia e accompagnare i pazienti nel loro percorso di cura, è per questo che diventa fondamentale la sinergia tra operatore e paziente dove l’operatore guarda il paziente come un alleato.”