“Incontinente dopo asportazione di tumore alla prostata. Quale terapia?”

DOMANDA

“Dopo circa 22 mesi dalla prostatectomia radicale robotica per tumore alla prostata sono molto incontinente, tre 5 e 7 pannoloni al giorno. È vero che sono guarito – come dice il medico che mi ha operato – in quanto il PSA è 0,002, ma la mia vita è diventata un incubo. Dopo 1 anno di riabilitazione del pavimento (pelvico, ndr), senza successo, alcuni medici mi hanno consigliato un intervento per posizionare uno sling; per altri è necessario uno sfintere artificiale.

Come mi devo comportare? Esiste una regola o indicazione più precisa, e quali sono le controindicazioni?

Grazie
S.”

 

RISPOSTA

L’indicazione ad impiantare uno sling o uno sfintere artificiale dipende esclusivamente dal grado di incontinenza. E la decisione viene presa dopo aver misurato i pannoloni delle 24 ore. Se questi superano i 200 gr allora è necessario impiantare lo sfintere artificiale; nel caso il dosaggio delle 24 ore sia inferiore a 200 gr è possibile trattare l’incontinenza con lo sling. In ogni caso, si tratta di due interventi che, se effettuati da chirurghi urologi che hanno una buona pratica per questa chirurgia, possono garantire la risoluzione dell’incontinenza urinaria.

Mentre lo sling si applica sotto l’uretra, che viene compressa e quindi basta esercitare una pressione addominale maggiore per urinare, per lo sfintere artificiale, quando si sente lo stimolo della minzione, è necessario azionare la valvola posta nello scroto: schiacciando un vero e proprio piccolo palloncino si rilascia lo sfintere artificiale (manicotto che avvolge l’uretra bulbare) e le urine possono transitare attraverso l’uretra e raggiungere l’esterno. Dopo circo 1 minuto, lo sfintere si richiude autonomamente, assicurando la continenza.