
Individuato un recettore chiave nell’associazione fra l’infezione da SARS-CoV-2 e la formazione di coaguli a rischio di infarto e ictus, aprendo così a nuove prospettive di cura. Lo studio è stato coordinato dai ricercatori dall’Università Sapienza di Roma, guidati dal prof. emerito Francesco Violi, e ha coinvolto circa 50 pazienti: “Il fatto che la trombosi mediata dalle piastrine sia stata bloccata da un inibitore del TLR4 apre prospettive cliniche importanti nel trattamento dei pazienti Covid-19”, dichiara. “Questo inibitore potrebbe essere usato per la prevenzione e la cura durante la fase acuta della malattia come farmaco antitrombotico.”
Gli autori hanno dimostrato che la proteina Spike del coronavirus SARS-CoV-2 si lega al recettore TLR4 delle piastrine, causandone l’attivazione e la trombosi. Il meccanismo è stato compreso studiando il sangue prelevato dai pazienti attraverso 3 differenti metodologie, tutte concordanti sul legame tra proteina Spike e TLR4 piastrinico. I pazienti affetti da Covid-19, oltre alla polmonite bilaterale, presentano spesso le complicanze di embolie polmonari, infarto del miocardio e ictus, che sono altrettanti fattori di rischio di morte. Nei casi più gravi, circa il 20% dei pazienti ospedalizzati può avere conseguenze cardiovascolari. Sebbene l’uso di eparina abbia ridotto l’entità di queste complicanze, il rischio rimane ancora elevato. La ricerca è stata pubblicata su Circulation Research.