Da qualche giorno i cittadini affetti da cronicità che sceglieranno il Medico di Medicina Generale associato a IML come gestore del proprio piano di cure potranno contare sul Centro Servizi messo a disposizione dalla cooperativa per le province di Milano, Bergamo, Brescia, Mantova, Monza, Como e Sondrio. L’obiettivo è arruolare entro l’anno 100.000 pazienti.
Come previsto dalla riforma sanitaria regionale, il Centro Servizi affiancherà i medici di famiglia della coop nella presa in carico dei loro assistiti, per organizzare e facilitare l’intero percorso terapeutico: prenoterà le visite e gli esami necessari e verificherà che vengano effettuati nei termini stabiliti, contribuendo a migliorare l’aderenza alle cure e consentendo al medico di famiglia di dedicare più tempo al rapporto personale con il paziente.
Nei primi mesi del 2018 ha preso avvio in Lombardia una nuova modalità di cura, riservata a chi necessita di accedere con maggiore frequenza ai servizi sanitari. Con l’invio di una lettera a oltre 3 milioni di pazienti colpiti da patologie croniche (diabete, cardiopatie, malattie polmonari etc.), la Regione ha invitato i cittadini interessati a scegliere il proprio “gestore”. Questa figura avrà il compito di stilare ogni anno per il proprio assistito il Piano Assistenziale Individuale (PAI), definendo un programma personalizzato di esami e visite specialistiche, prenotandone i relativi appuntamenti e assicurando l’erogazione delle prestazioni previste.
“Fin dall’inizio abbiamo accettato la sfida della gestione della cronicità proposta da Regione Lombardia, perché pensiamo rappresenti un’opportunità di crescita professionale per il Medico di Medicina Generale”, dichiara Mario Sorlini, Presidente IML. “Per rispondere ai bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana, i nostri medici di famiglia, supportati dalla cooperativa, negli ultimi anni avevano aderito al Progetto CReG, gestendo proattivamente 55.000 pazienti”, afferma Anna Carla Pozzi, Vice Presidente IML.
“Come recita l’incipit di un nostro vademecum, il tempo dedicato all’informazione e alla relazione è cura”, aggiunge Paola Pelliciari, Coordinatore regionale Tribunale per i diritti del malato, Cittadinanzattiva Lombardia. “L’ascolto e il tempo ad esso dedicato devono quindi rientrare tra le normali attività di ogni medico. Il bisogno di prossimità è, senza dubbio, ciò che emerge più chiaramente dalle segnalazioni dei cittadini ai nostri sportelli.”