È noto che l’inquinamento atmosferico aumenti significativamente e in modo consistente il rischio di sviluppare malattie respiratorie (incluso il tumore polmonare) e cardiovascolari; per questo “RespiraMi”, titolo della Seconda Conferenza Internazionale sull’inquinamento atmosferico svoltosi nei giorni scorsi a Milano, riflette con forza l’importanza del tema della salute respiratoria. Uno studio condotto sulla città di Roma ha documentato un’associazione fra le concentrazioni di particolato atmosferico e lo sviluppo di demenza su base vascolare e di sclerosi multipla. Analogamente si è appreso come, nei mesi estivi, alte concentrazioni di ozono (e l’Italia è uno dei Paesi al mondo con i livelli più alti) possano comportare un maggior rischio di Parkinson. La vulnerabilità del sistema nervoso centrale agli effetti nocivi dell’inquinamento è ben manifesta nei ragazzi in età scolare con ritardi nello sviluppo cognitivo e la comparsa di disturbi del comportamento come deficit di attenzione e iperreattività. Oltre all’infanzia, un altro momento critico è la gravidanza, uno stato di vulnerabilità che subisce fortemente l’azione negativa dell’inquinamento. Lo studio europeo Escape ha documentato come, durante la gravidanza, livelli anche bassi di inquinamento siano correlati non solo a un ritardo di sviluppo fetale ma anche a un aumentato rischio di pre-eclampsia e di ipertensione arteriosa. Tutti questi dati aiutano a comprendere come gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute siano molto più ampi e diffusi di quanto fossimo a conoscenza solo fino qualche anno fa.
Al convegno RespiraMi, sviluppato grazie a un unrestricted educational grant della Fondazione Menarini e della Fondazione Ca’ Granda Policlinico, sono intervenuti i maggiori esperti mondiali di questi temi oltre a rappresentanti dell’OMS. Negli ultimi anni, maggiori informazioni scientifiche sono state acquisite sull’azione dell’inquinamento anche nei confronti delle popolazioni più vulnerabili e fragili: gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e, più in generale, i cittadini che versano in condizioni socio-economiche più disagiate. Inoltre, più recentemente, sono state raccolte nuove evidenze sull’azione dello smog sulle malattie metaboliche (ad esempio il diabete) e neurologiche (come il Parkinson, demenze, sclerosi multipla).