“[…] la Integrated Food Security Phase Classification IPC ha avvertito il mondo dell’altissimo rischio di carestia nella Striscia di Gaza, che aumenta di giorno in giorno se la situazione persiste. In particolare, il rapporto dell’IPC afferma che almeno 1 famiglia su 4 nella Striscia di Gaza, ovvero più di mezzo milione di persone, sta affrontando livelli catastrofici di insicurezza alimentare acuta, il livello più alto di allarme”, si legge in un comunicato Unicef. “Il rapporto afferma anche che quasi 1,2milioni di persone stanno vivendo livelli di emergenza di insicurezza alimentare acuta e riconosce che le soglie di carestia per l’insicurezza alimentare acuta sono già state superate. In breve, questo significa che per molte famiglie di Gaza la minaccia di morire di fame è già reale.”
“Questi risultati implicano che tutti i bambini sotto i 5 anni nella Striscia di Gaza – 335mila – sono ad alto rischio di malnutrizione grave e di morte evitabile, poiché il rischio di carestia continua ad aumentare. L’Unicef – continua il comunicato – stima che nelle prossime settimane almeno 10mila bambini sotto i 5 anni soffriranno della forma di malnutrizione più pericolosa per la vita, nota come grave deperimento, e avranno bisogno di alimenti terapeutici. Questo rischio inaccettabile arriva in un momento in cui i sistemi alimentari e sanitari della Striscia di Gaza sono al collasso totale. Oltre l’80% dei bambini piccoli si trova in condizioni di grave povertà alimentare e più di 2/3 degli Ospedali non funzionano più a causa della mancanza di carburante, acqua e forniture mediche vitali o perché hanno subito danni catastrofici durante gli attacchi.”
“Siamo inoltre particolarmente preoccupati per la nutrizione di oltre 155mila donne in gravidanza e madri che allattano al seno, nonché per oltre 135mila bambini sotto i 2 anni, date le loro specifiche esigenze nutrizionali, aggravate dallo stress e dal trauma. È importante, tuttavia, che l’IPC abbia sottolineato che queste condizioni non devono persistere. L’allarme […] sulla carestia nelle prossime settimane e mesi può ancora essere scongiurato – afferma l’Unicef – ma dobbiamo agire subito. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario immediato e duraturo, in modo che gli attori umanitari possano sostenere il rafforzamento e il ripristino dei servizi essenziali nella Striscia di Gaza, consentendo ai bambini vulnerabili di soddisfare i loro bisogni nutrizionali e sanitari di base. Tra questi, la fornitura di latte per l’infanzia, integratori alimentari e nutrienti, alimenti terapeutici pronti all’uso per la prevenzione precoce, l’individuazione e il trattamento della malnutrizione grave, nonché acqua, forniture mediche e carburante, e la ripresa del traffico commerciale.”
“Abbiamo bisogno di ripristinare le infrastrutture critiche, compresi gli Ospedali, in modo che i bambini piccoli, le donne in gravidanza e i pazienti feriti possano accedere in sicurezza alle cure e ai trattamenti salvavita. Infine – conclude la nota – abbiamo bisogno che tutte le parti rispettino immediatamente e pienamente il diritto internazionale umanitario, compresi i principi di distinzione e proporzionalità, e che prendano tutte le precauzioni necessarie per proteggere la popolazione civile, che rilascino tutti gli ostaggi e che rispettino i loro obblighi di garantire che i bambini siano protetti e assistiti.”