In Italia sono 75mila i soggetti portatori di stomia. Ecco come gestirla

Sono più di 75mila persone che vivono con una stomia, situazione in seguito a una patologia grave, un incidente, a neoplasie oppure malattie croniche. Questa condizione è il risultato di un intervento chirurgico mediante il quale si crea un’apertura sulla parete addominale per mettere in comunicazione l’apparato intestinale o quello urinario con l’esterno. La creazione dello stoma rappresenta un salvavita e la corretta gestione della deviazione permette di migliorare la qualità della vita sia dal punto di vista della salute che da quello socio-relazionale. Oggi grazie agli sforzi delle persone stomizzate, degli operatori sanitari che si prendono cura di loro e delle Aziende che le supportano con prodotti e servizi per aiutarle a condurre una vita normale, la stomia non è più un tabù. La condizione è stata al centro della conferenza stampa La Stomia, tra Cura e Sostegno alla Persona – Sinergie tra Professionisti e Pazienti, promossa da Convatec e organizzata nei giorni scorsi a Roma da Motore Sanità. A sottolineare i notevoli progressi delle tecniche chirurgiche degli ultimi anni, Claudio Zanon, chirurgo oncologo, direttore scientifico di Motore Sanità. Particolarmente significativi sono stati gli avanzamenti nella laparoscopia e nei trattamenti per il cancro del retto.

“L’introduzione di terapie innovative, come l’immunoterapia combinata con radioterapia e chemioterapia, ha condotto a risultati positivi, persino alla remissione completa del cancro del retto in alcuni casi”, dichiara Zanon. “Tuttavia, questi successi sollevano interrogativi sulle necessità di ulteriori interventi chirurgici. Se da un lato si è ridotta la necessità di stomie temporanee grazie al perfezionamento delle pratiche chirurgiche, dall’altro ci si aspetta un aumento futuro a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento dei casi di tumore del colon e di altre condizioni che richiedono stomie. Attualmente, in Italia, circa 75mila persone vivono con stomie, e questo numero è destinato a crescere non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa, che rappresenta circa il 47% del mercato mondiale. Pertanto – prosegue – diventa cruciale rivedere le modalità di accesso ai dispositivi per i pazienti chirurgicamente trattati o che necessitano di stomie, personalizzando la cura e la gestione delle stomie per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Le raccomandazioni chirurgiche devono essere oggetto di revisione, evitando di affidare la responsabilità della creazione della stomia a chirurghi meno esperti. È essenziale pianificare con attenzione la posizione e la gestione della stomia per garantire il miglior risultato possibile per il paziente. La collaborazione con stomaterapisti esperti e l’uso di presidi appropriati sono elementi cruciali per migliorare la qualità della vita dei pazienti con stomia, contribuendo in modo significativo al loro benessere complessivo.”