Lazio. Dai pazienti diabetici la “pagella” per valutare i servizi offerti in Regione

“Il contrasto al diabete e alle sue complicanze poggia sull’innovazione e sul miglioramento delle terapie ma anche e forse soprattutto sulla capacità di monitorare e valutare livelli, qualità e diffusione dei servizi sanitari regionali per questa patologia. Un esempio virtuoso e innovativo in proposito viene da FederDiabete Lazio, il coordinamento delle associazioni tra persone con diabete nella Regione, che ha avviato un corale processo di valutazione, coinvolgendo anche diabetologi, medici di medicina generale, pediatri e pazienti, per misurare la capacità della Regione di erogare servizi, svolgere attività di prevenzione e sostegno della qualità della vita, oltre che di accesso all’innovazione e alla ricerca. Questa iniziativa – dichiara Lina Delle Monache, presidente Federdiabete Lazio – vuole contribuire a costruire un percorso di rafforzamento del coinvolgimento sociale delle persone con diabete, finalizzato al miglioramento della qualità della vita e alla verifica del grado di adeguamento dei servizi sanitari rispetto agli obiettivi del Piano Regionale del Lazio per la malattia diabetica.”

Tra i quesiti sui quali si è sviluppata l’indagine di FederDiabete Lazio nelle 10 Aziende Sanitarie Locali della Regione figurano l’adeguatezza dell’offerta specialistica diabetologica; l’esistenza di sistemi informativi per la raccolta e gestione dei dati; le modalità di acquisto di farmaci innovativi; i criteri di presa in carico dei pazienti e la disponibilità di sistemi di comunicazione con loro; le procedure per monitorare l’adesione alle prescrizioni; la disponibilità di materiale informativo su stili di vita e prevenzione; gli aspetti logistici per la dispensazione di farmaci innovativi; l’esistenza di situazioni di rischio connesse all’erogazione dei farmaci; la consegna a domicilio di farmaci o dispositivi. Accanto a numerose valutazioni di livello “eccellente” o “ottimo”, sono stati rilevati anche punti di forza e di debolezza, così come anche di “non conformità” in quanto non rispondenti a requisiti minimi posti dal Piano Regionale per questa patologia.

“È nostra convinzione che la partecipazione delle associazioni nei processi decisionali consenta di arricchire significativamente il percorso di generazione dei provvedimenti, tramite la raccolta di testimonianze ed esperienze di patient evidence di cui l’amministrazione può tenere conto, uno strumento di monitoraggio che consente anche l’identificazione di ambiti di miglioramento e delle necessità di revisione”, dichiara l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “I pazienti diabetici, con questa iniziativa di advocacy hanno dimostrato di poter svolgere un ruolo centrale per il miglioramento dei servizi”, afferma Teresa Petrangolini, direttrice del Patient Advocacy Lab e consulente scientifica di questa iniziativa. “Monitorare, valutare ed essere interlocutori rappresenta ormai un must per costruire una sanità partecipata, aperta al contributo, anche critico, dei cittadini.”

Il coinvolgimento attivo della Regione nel progetto è stato sottolineato anche dall’ampia partecipazione, in chiusura dell’evento, alla tavola rotonda sul tema La Valutazione Partecipata in Regione Lazio: Appunti di Buone Policy Sanitarie nella Gestione del Paziente Diabetico, che ha coinvolto i vertici di tutte le Aziende Sanitarie Locali del Lazio.