Lazio, la protesta degli Psicologi. Sartiano: “Assunzioni non a chiamata, ma per concorso”

“La manifestazione del 30 gennaio è assolutamente confermata: chiediamo trasparenza delle assunzioni e nelle procedure di stabilizzazione, scorrimento della graduatoria, definizione dei criteri di utilizzo delle graduatorie e, soprattutto, potenziamento dei servizi. È un appello che facciamo a tutte le forze politiche e mi auguro che questa sensibilità venga raccolta da qualcuna di queste forze politiche che si apprestano a governare la Regione Lazio o che l’hanno già governata”, dichiara all’agenzia Dire lo psicologo Giuseppe Sartiano, uno dei portavoce del Movimento degli Idonei Concorso Asl Roma 2, in occasione della protesta in programma per oggi, lunedì 30 gennaio 2023. La protesta – un sit-in di confronto in Piazza Oderico da Pordenone, a partire dalle ore 10:30 – è “uno degli ultimi passi compiuti dal Movimento, che chiede a gran voce di fare chiarezza sulla mancata assunzione degli psicologi” nella Regione Lazio.

“Abbiamo avuto un incontro con l’assessore Alessio D’Amato a margine di un evento, dopo aver più volte chiesto alla sua segreteria di essere ascoltati”, continua Sartiano. “L’assessore, e di questo siamo contenti, aveva chiaro di cosa stessimo parlando; ci ha promesso che sarebbe intervenuto immediatamente su procedure di manifestazione di interesse del tutto illegittime vista la presenza di graduatorie attive. Queste procedure di manifestazione di interesse sono procedure per il reperimento di professionisti, nella maggior parte dei casi a partita Iva, per titoli e colloquio, senza prova concorsuale, illegittime nella misura in cui esistono graduatorie attive per la stessa figura”, spiega. “Non è dunque possibile farle; le Asl che procedono a tali manifestazioni di interesse commettono un atto illegittimo. Noi – conclude Sartiano – non possiamo aprire contenziosi a ripetizione per ogni cosa del genere che si verifica. Avremmo tutto il diritto di farlo ma non è pensabile: non ci possiamo sostituire allo Stato o all’ente locale che dovrebbe vigilare sulla corretta esecuzione degli appalti.”