
Il fumo come fattore di rischio sembra essere presente almeno in un terzo di tutti i casi di emorragia subaracnoidea, e le donne sono soggette a queste emorragie con una frequenza quasi due volte maggiore rispetto agli uomini. I ricercatori hanno valutato 65.000 soggetti che, reclutati in campioni casuali provenienti da diverse aree geografiche finlandesi, dal 1972 hanno aderito, ogni cinque anni, a questionari sullo stile di vita; i partecipanti sono stati monitorati fino alla fine del 2011. Durante questo periodo si sono verificati 492 casi di emorragia subaracnoidea, 266 dei quali tra le donne. L’effetto fumo cumulativo si associa linearmente con il rischio emorragia in entrambi i sessi. Le donne che fumavano più di 20 sigarette al giorno presentavano un rischio pari a 8,35 a fronte del 2,76 degli uomini che ogni giorno fumavano lo stesso numero di sigarete.
“La nostra scoperta più sorprendente è che il rischio elevato nelle donne si spiega con la loro vulnerabilità al fumo”, spiega Joni Valdemar Lindbohm, dell’Università di Helsinki. “Il fumo, infatti, può abbassare i livelli di estrogeni e causare una menopausa precoce che a sua volta, in un circolo vizioso, riduce ancora di più questi ormoni; tale abbassamento può essere responsabile di una debolezza dei vasi e può portarli alla rottura. Infatti, l’emorragia subaracnoidea diventa molto più frequente nelle donne dopo i 55 anni”. Nello studio si evidenzia come il fumo rappresenti un fattore di rischio importante per l’emorragia cerebrale sia per gli uomini sia per le donne e come il rischio diminuisca dopo aver smesso di fumare.