Le infezioni ospedaliere causano più morti degli incidenti stradali

Ogni anno le vittime della strada sono 3.419; quelle da infezioni ospedaliere arrivano circa a 7000. Dunque affermare che “le infezioni ospedaliere causano ogni anno in Italia più vittime degli incidenti stradali” non è affatto un’esagerazione. Le infezioni più frequenti sono respiratorie, urinarie, seguite da quelle della ferita chirurgica e sepsi e rappresentano le complicanze in soggetti però spesso defedati o immunodepressi. Grazie al monitoraggio, alla prevenzione e all’innovazione tecnologica, il 30% di quelle complessive e il 40-60% di quelle chirurgiche (che in totale incidono per il 32%) sono, oggi, potenzialmente prevenibili ed evitabili. Il costo correlato ad una singola infezione ospedaliera è di circa 9.000-10.500 euro e l’impatto economico è superiore a un miliardo di euro l’anno, con un prolungamento della degenza pari al 7,5-10%. Le infezioni chirurgiche sono le più costose. “È fondamentale abbattere il rischio, con il lavaggio accurato delle mani, l’adozione di una tecnica operatoria meticolosa, la profilassi antibiotica, il controllo glicemico e la prevenzione dell’ipotermia”, sottolinea Gabriele Sganga, Professore Associato di Chirurgia dell’Università Cattolica. “Oggi – aggiunge Sganga – ci sono anche le suture rivestite con antisettico inserite come raccomandazione dall’OMS nelle nuove Global Guidelines for the Prevention of Surgical Site Infection.”