L’insulina che protegge anche di notte

Nuove evidenze a supporto della sicurezza e dell’efficacia dell’insulina glargine di nuova generazione Toujeo (insulina glargine 300 U/mL) sono state presentate al recente congresso dei diabetologi svoltosi a Napoli. Tra le maggiori novità, i risultati sulla riduzione del rischio di ipoglicemia notturna e il protocollo di un nuovo studio, disegnato e realizzato interamente in Italia. La nuova analisi post hoc dei trial internazionali registrativi di Toujeo EDITION 2, 3 e Japan 2 ha valutato il beneficio di Toujeo rispetto a insulina glargine 100 U/mL sul rischio di ipoglicemia notturna, considerando un intervallo temporale più ampio rispetto a quello tradizionale per valutare gli eventi ipoglicemici. Tale analisi è stata condotta negli studi in cui era stata impiegata solo l’insulina basale e non la prandiale.

“Lo studio parte dalla considerazione che l’intervallo temporale tradizionale per valutare le ipoglicemie notturne, da mezzanotte alle 6 del mattino, potrebbe non rilevare tutti gli eventi ipoglicemici”, commenta Geremia Bolli, Direttore della sezione di Medicina Interna, Scienze Endocrine e Metaboliche, dell’Università degli Studi di Perugia. “Infatti, nella vita reale del paziente, il tempo di digiuno effettivo è mediamente più ampio: va da poco dopo la cena sino a prima della prima colazione.”

Per la valutazione delle ipoglicemie notturne, l’analisi ha quindi preso in esame un arco temporale più esteso, dalle 22 alle 7.30 del mattino, rilevando un numero totale di eventi ipoglicemici consistentemente maggiore, con un’incidenza massima dopo le ore 6 del mattino. “La principale novità emersa dall’analisi è che l’insulina basale può aumentare il rischio di ipoglicemia soprattutto dopo le 6 del mattino, dato questo non disponibile con la precedente definizione di ipoglicemia notturna”, prosegue Bolli. “Nel gruppo di pazienti trattati con la nuova insulina glargine 300 U/mL, che si è già dimostrata efficace nel ridurre le ipoglicemie notturne con il precedente parametro di valutazione, si è rilevato anche una riduzione delle ipoglicemie notturne nell’intervallo di tempo più esteso e, in particolare, proprio nel periodo di picco massimo, ovvero dopo le 6 del mattino.”