Lombardia. “Salute mentale una sfida a livello regionale”

Si è svolto a Milano l’evento La Salute Mentale, una Sfida a Livello Regionale. La Lombardia in Mente, promosso da Johnson & Johnson, che ha coinvolto diversi attori del sistema Salute della Regione. Ignorare la salute mentale, viene ribadito durante l’incontro, significa trascurare un elemento essenziale del benessere collettivo e alimentare il peso economico e sociale di patologie che rappresentano una delle principali cause di disabilità a livello mondiale: secondo l’OCSE, i disturbi mentali incidono per oltre il 4% sul PIL dei Paesi membri. In Italia, tuttavia, la quota di spesa sanitaria destinata alla salute mentale si attesta solo al 3,4%, contro valori superiori al 10% registrati in Paesi come Regno Unito, Germania, Francia e Norvegia.

In Lombardia, il quadro evidenzia alcune aree di attenzione: tra il 2019 e il 2023 si è registrato un incremento delle problematiche psichiatriche, in particolare tra adolescenti e preadolescenti. La spesa regionale destinata alla salute mentale si attesta al 2,8% del fondo sanitario, un valore leggermente inferiore alla media nazionale. Altri aspetti da rafforzare riguardano la distribuzione dei servizi, l’assenza di un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale PDTA specifico per i disturbi depressivi, l’accesso ai Centri Psico-Sociali non sempre agevolato e una limitata integrazione tra ospedale e territorio.

Nel corso dell’evento sono state presentate sette proposte operative, risultato di un percorso condiviso per migliorare l’efficacia e l’accessibilità dei servizi sul territorio regionale:

  • “Efficientare i modelli organizzativi per dare una risposta più tempestiva ai bisogni rilevati sul territorio;
  • Attivare un momento di confronto con i Direttori di Distretto per la condivisione di buone pratiche e l’allineamento sulle linee operative elaborate dal gruppo tecnico-politico;
  • Promuovere la diffusione di Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali PDTA per i disturbi mentali;
  • Ripensare la distribuzione delle risorse economiche in Salute Mentale;
  • Investire nella formazione e nei corsi di aggiornamento sulle patologie mentali, in campagne di sensibilizzazione e di prevenzione per un più tempestivo accesso ai servizi;
  • Sostenere il ruolo del Terzo Settore, coinvolgendolo attivamente nei processi decisionali;
  • Attivare un sistema di monitoraggio per la raccolta dei dati sulla Salute Mentale al fine di supportare la programmazione regionale.”

Affrontare il tema della salute mentale rappresenta oggi una responsabilità collettiva: solo un approccio sistemico e integrato – viene sottolineato nel corso dell’incontro – potrà consentire di superare lo stigma che grava su chi soffre di disturbi mentali, rafforzare le attività di prevenzione e garantire un accesso equo ai servizi, promuovendo il benessere psicologico e social.

“La salute mentale deve tornare al centro della programmazione sociosanitaria, anche alla luce della riorganizzazione post-pandemica e della crescente attenzione alla Medicina territoriale”, dichiara Ivan Limosani, direttore Struttura Dipendenze, Sanità Penitenziaria e Salute Mentale, UO Polo Territoriale, Direzione Generale Welfare, Regione Lombardia. “Servono reti forti e integrate, che uniscano sanità, sociale e Terzo Settore, perché nessuna struttura da sola può rispondere a tutti i bisogni. Le Case della Comunità rappresentano un’opportunità cruciale per costruire punti di riferimento accessibili e multidisciplinari per i cittadini.”

“Mentre aumenta la domanda di servizi per la salute mentale resta grave l’insufficienza delle strutture, la carenza di risorse e di personale e la disomogeneità territoriale dell’offerta”, afferma Carlo Borghetti, componente Commissione III Sanità e Commissione IX Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia, Regione Lombardia. “Per superare questi problemi è necessario puntare di più anche sull’integrazione tra servizi sanitari e sociali, senza dimenticare la lotta allo stigma e alle barriere culturali che ancora resistono nei confronti delle persone con disagio psichico.”

“Per affrontare in modo efficace le sfide poste dalla salute mentale è fondamentale disporre di dati solidi e aggiornati”, dichiara Emanuele Monti, presidente Commissione IX Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia, Regione Lombardia. “Un sistema strutturato di monitoraggio e raccolta delle evidenze epidemiologiche e organizzative non solo permette una programmazione più mirata, ma rappresenta anche uno strumento strategico per orientare correttamente le risorse disponibili. In questo senso, l’istituzionalizzazione di un Osservatorio regionale sulla salute mentale rappresenta una priorità su cui è importante lavorare con impegno.”

“Le diagnosi di disagio psicologico negli adolescenti è aumentato considerevolmente e non possiamo pensare di soddisfare i bisogni di oggi con servizi ormai superati”, afferma Giulio Gallera, presidente Commissione speciale PNRR, Monitoraggio sull’Utilizzo dei Fondi Europei ed Efficacia dei Bandi Regionali e Componente Commissione III Sanità, Regione Lombardia. “Dalla pandemia del COVID sono stati fatti dei grandi passi avanti nella Regione Lombardia, come la tele medicina, le consulenze online: sono tasselli importanti ma dobbiamo incrementare il personale. Sono convinto che lavorando insieme a tutti gli attori, possiamo fare dei grandi passi in avanti.”

“Come Fondazione Itaca siamo convinti che i famigliari e i pazienti che portano una forte esperienza personale della malattia, dei trattamenti, dei servizi possono dare un contributo prezioso a tavoli istituzionali dove si identificano soluzioni e si programmano interventi”, dichiara Felicia Giagnotti, presidente Fondazione Progetto Itaca. “Siamo altresì convinti dell’importanza della formazione dei famigliari e pazienti per promuovere un modello integrato anche con la parte clinica e del valore aggiunto che le associazioni possono portare, con la loro esperienza, al mondo della cura.”

“Johnson & Johnson Innovative Medicine è da sempre impegnata nel promuovere un approccio efficace, inclusivo e sostenibile alla salute mentale”, afferma Monica Gibellini, direttrice Government Affairs, Policy & Patient Engagement di Johnson & Johnson Innovative Medicine. “Con questa iniziativa, vogliamo contribuire attivamente al miglioramento dei modelli organizzativi e gestionali per la presa in carico delle persone con disturbi mentali, favorendo l’accesso all’innovazione terapeutica, all’assistenza territoriale e di prossimità, e a un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili. Crediamo che il confronto continuo con istituzioni, esperti e associazioni pazienti sia fondamentale per superare lo stigma che ancora grava su chi soffre di disturbi mentali e garantire un accesso equo e appropriato alle cure.”