
“Le cause delle manifestazioni del long Covid non sono ancora completamente definite. “Tuttavia, un’ipotesi accreditata per le manifestazioni cardiovascolari suggerisce che esse siano correlate al persistere di una condizione di disfunzione endoteliale (ovvero del tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni, dei vasi linfatici e del cuore, ndr). Inoltre, il long Covid è un complesso ambito di condizioni diverse per le quali non può essere esclusa una patogenesi multifattoriale” dichiara Massimo Galli, professore di Infettivologia dell’Università di Milano, intervenendo a una conferenza stampa presso l’Auditorium Farmaceutici Damor, alla quale hanno inoltre partecipato Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare SIPREC e direttore della Cardiologia, Università la Sapienza di Roma; Ugo Trama, responsabile delle Politiche del Farmaco, Regione Campania; Enzo Santagada, assessore alla Salute del Comune di Napoli.
“Nella seconda metà del 2020 c’è stato un calo degli infarti, probabilmente per una diminuzione degli accessi agli ospedali, mentre nel 2021 le visite cardiologiche si sono ridotte del 30%”, afferma Volpe. “Se ne evince una lezione importante: con le persone intimorite dal possibile contagio e dall’evidente riduzione dei posti letto tra le varie ondate, è conseguentemente calata la prevenzione. Questo deve portarci a riflettere sul fatto che pazienti cardiopatici o affetti da colesterolo alto o da altre patologie cardiovascolari necessitino di un’attenzione maggiore.”
Gli esperti ribadiscono quindi l’importanza di “mantenere alta la guardia nei confronti di questo virus” e di “non sottovalutare il long Covid, soprattutto in persone affette da cardiopatie o a rischio cardiovascolare, quali ad esempio ipertesi e ipercolesterolemici”. “Il percorso per l’individuazione di trattamenti specifici per il long Covid è ancora lungo”, dichiara Bruno Trimarco, professore Emerito di Cardiologia, moderatore dell’evento. “Una prima significativa risposta è già arrivata con lo studio Combining L-Arginine with Vitamin C Improves Long-Covid Symptoms: The Nationwide Multicenter Lincoln Survey, condotto su 1.390 pazienti, recentemente pubblicato sulla rivista Pharmacological Research, che ha dimostrato l’efficacia della terapia a base di L-Arginina e Vitamina C liposomiale nel migliorare i sintomi del long Covid.” La ricerca, coordinata dallo stesso Trimarco e realizzata dal Consorzio Itme, International Translational Research and Medical Education – creato dall’Università Federico II di Napoli in collaborazione con l’Albert Einstein Institute of Medicine di New York, con il prof. Gaetano Santulli, cardiologo esperto di endotelio – è stata realizzata con il supporto di Damor.