Long Covid. Una scomoda eredità post-pandemia

Con il nuovo decreto legge che entrerà in vigore dal 1 di aprile, si stabilirà la fine dello stato di emergenza, e il conseguente allentamento delle misure restrittive. Rimane però alto lo stato di allerta per tutti coloro che attualmente soffrono della sindrome post-Covid. Dall’inizio della pandemia sono state registrate alcune problematiche in pazienti che sebbene guariti dal COVID-19 continuavano, anche a distanza di mesi, a manifestare sintomi evidenti. Divise in 2 casistiche, sono state rilevate sia manifestazioni generali (astenia, stanchezza eccessiva, annebbiamento mentale, insonnia, febbre, mialgie, artralgie, riduzione dell’appetito, debolezza muscolare e dolori diffusi, generali disturbi gastrointestinali, cardiovascolari e neurologici) che disturbi specifici a carico di vari organi (tosse persistente, affanno, dispnea, diarrea, palpitazioni). Questi sintomi possono presentarsi ciclicamente o perdurare nel tempo, e generalmente sono più evidenti nei soggetti che hanno contratto il virus in forma grave.

Le conoscenze sul long Covid sono tuttora oggetto di numerose indagini e per un recupero ottimale diventa quindi necessario individuare un percorso terapeutico multispecialistico. Per seguire questo tipo di pazienti, da aprile 2020 è stato attivato presso il presidio Columbus della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma un Day Hospital Post Covid. “Un adeguato programma di riabilitazione personalizzata (respiratoria e motoria), l’introduzione di supporti nutrizionali a base di vitamine e aminoacidi, associati a un corretto stile di vita, rappresentano l’approccio principale alla Sindrome post-Covid”, spiega il dott. Matteo Tosato, geriatra responsabile dell’Unità. Infatti, presso l’ospedale è stato valutato positivamente l’impiego di L-arginina e Vitamina C liposomiale nei pazienti con sindrome post-covid. L’efficacia dell’impiego di questa associazione amminoacidica e vitaminica, ha portato ad una sperimentazione clinica dove vengono valutati i principali parametri del post-covid mediante una serie di test oggettivi e soggettivi. In particolare, oltre al 6-minute walking test (6MWT), il test della sedia e di esauribilità, che consentono di valutare la capacità di svolgere le normali attività quotidiane o, al contrario, il grado di limitazioni funzionali del soggetto, vengono effettuate anche valutazioni oggettive dei valori sanguigni, quali l’attività dei monociti e la presenza di acidi grassi per un periodo di 30 giorni. Lo studio si basa sui risultati ottenuti da una precedente esperienza empirica del gruppo del dott. Tosato con L-arginina e Vitamina C liposomiale, nella quale era appunto osservato un miglioramento nella sintomatologia generale post-covid dopo 30 giorni di terapia.