
Nascerà a Napoli una nuova sede del Centro Clinico NeMO, un centro di eccellenza ad alta specializzazione per le malattie neuromuscolari, patologie fortemente invalidanti come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le distrofie muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). La Regione Campania, l’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli e il Centro Clinico NeMO hanno sottoscritto oggi una convenzione per l’attivazione del Centro Clinico NeMO Napoli, che sorgerà all’interno dell’Ospedale Vincenzo Monaldi. Il nuovo Centro si prenderà cura di pazienti adulti e pediatrici, per un totale di circa 2mila persone all’anno che convivono con questo tipo di patologie, provenienti dal territorio campano e dalle Regioni del sud Italia vicine, che potranno evitare così gravosi viaggi per accedere alle strutture sanitarie.
“Il Centro NeMO che sorgerà presso l’Ospedale Monaldi avrà una connotazione prevalentemente cardiorespiratoria e offrirà alle persone affette da patologie neuromuscolari e ai loro familiari un’assistenza multidisciplinare e all’avanguardia”, dichiara il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli Antonio Giordano. “L’obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per tutto il territorio regionale promuovendo il modello clinico-assistenziale NeMO e lavorando in sinergia con gli altri centri presenti in Italia e con le analoghe strutture internazionali.”
“È una grande emozione dare il via a questa nuova sfida, che porterà alla realizzazione di una nuova sede del Centro Clinico NeMO”, Sottolinea Alberto Fontana, presidente del Centro. “Ringrazio di cuore il presidente De Luca e il commissario Giordano, che hanno creduto da subito in questa progettualità e che hanno visto nel modello clinico-assistenziale dei Centri NeMO un contributo di valore per la cura delle persone con malattia neuromuscolare sul territorio campano. Ciò che dà origine al progetto NeMO è l’alleanza tra la comunità dei pazienti, le istituzioni e i migliori medici e ricercatori. Ed è solo grazie a questo dialogo continuo che insieme possiamo pensare di poter rispondere in modo efficace al bisogno di cura di chi è affetto da queste patologie, garantendo loro la migliore qualità di vita possibile, oggi e nel prossimo futuro.”