Le infezioni polmonari, il tumore del polmone e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono state responsabili, nel 2008, di 9.5 milioni di decessi, a conferma che le gravi condizioni patologiche che comportano sono tra le principali cause di morbilità e mortalità, con un trend in crescita nei prossimi anni. Ma i dati a disposizione sono corretti? Sono interpretati in modo corretto? Questa è la provocazione di Jack Kreindler, fondatore di Sentrian Inc. Remote Patient Intelligence, lanciata nel suo intervento durante il “Breath – La Sfida del Futuro: Nuovi Scenari della Pneumologia”, evento di approfondimento e aggiornamento sulle malattie dell’apparato respiratorio realizzato con il contributo incondizionato di Teva Italia e svoltosi in questi giorni a Roma.
Durante il primo giorno, il prof. Kriendler ha spiegato la sua teoria sull’uso dei Big Data. In questo quadro generale, emerge sempre più evidente quanto sia importante per lo specialista abbandonare classificazioni troppo generiche della patologia per approcciarsi in modo personalizzato al paziente seguendo le sue caratteristiche personali. Non solo, per un’assistenza sanitaria ottimale, la prevenzione rimane l’arma principale, oltre a una diagnosi precoce e a cure tempestive e appropriate. Per fare tutto questo c’è la medicina di precisione. In questo contesto, l’evento si pone come appuntamento di riferimento per lo specialista permettendo l’approfondimento di temi complessi, l’aggiornamento sulle novità in campo respiratorio oltre a riservare uno spazio istituzionale per una visione diversificata della patologia e dei suoi percorsi di cura. L’evento è il primo incontro di un progetto multidisciplinare che vede diverse aree terapeutiche coinvolte ma con al centro sempre e comunque le patologie respiratorie.
“In Italia le patologie respiratorie rappresentano la terza causa di morte, dopo quelle cardiovascolari e neoplastiche, e, anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione, la loro prevalenza è destinata ad aumentare con costi diretti e indiretti davvero elevati, afferma il prof. G. Walter Canonica, Clinica di Medicina Personalizzata – Asma e Allergia, Clinica e Centro di ricerca Humanitas, Dipartimento di Scienze Biomedicali Humanitas University, Rozzano-Milano. “Sebbene, oltre alle futuribili terapie biologiche, esistano trattamenti efficaci, sovente questi non risultano adeguati e efficaci perché, uno dei principali problemi, è la scarsa aderenza alla terapia da parte dei pazienti.”