Le malattie sessualmente trasmesse (MST) costituiscono un serio problema sanitario e sociale che riguarda principalmente i giovani e gli adolescenti, i quali sempre di più si avvicinano al sesso precocemente (il 15% già tra i 13 e i 14 anni) ma senza un’adeguata consapevolezza e conoscenza del proprio corpo. L’aumento delle MST in questa fascia di età è inoltre dovuto alla maggiore promiscuità, all’utilizzo non corretto o assente del preservativo, alle cattive abitudini igieniche e, più in generale, a una scarsa informazione sull’argomento. Ne è la conferma il fatto che 2 ragazze su 5 non sanno che le infezioni trasmesse sessualmente possono avere conseguenze gravi sul sistema riproduttivo o costituire un fattore predisponente allo sviluppo di tumori. Non va poi trascurato il tema della bassa percezione del rischio: passata la grande paura dell’AIDS degli anni ’90, sembra oggi prevalere un senso di immunità e una falsa sicurezza che pervade le giovani generazioni.
“L’unica e vera prevenzione – dice il prof. Aldo Franco De Rose, presidente Ass.A.I. (Associazione Andrologi Italiani), Urologo e Andrologo della Clinica Urologica di Genova – rimane l’utilizzo del profilattico. Certamente irrinunciabile deve essere la vaccinazione contro l’HPV, sia per le ragazze che per i ragazzi, ma bisogna ricordare che, a tutte le età, esistono anche numerose altre malattie sessualmente trasmesse; di queste – conclude De Rose – bisogna avere timore e si deve imporre sempre l’utilizzo del profilattico, almeno nei rapporti occasionali.”