Le Marche Che Donano. Ad Ancona, incontro e testimonianze sulla donazione di sangue, cellule, tessuti e organi

Si è tenuto ieri, venerdì 20 ottobre 2023, ad Ancona, presso la Sala delle Polveri, l’incontro dedicato alla donazione Le Marche Che Donano, organizzato dal Centro Regionale Sangue delle Marche e dal Dipartimento Interaziendale Regionale di Medicina Trasfusionale, in collaborazione con l’Accordo Interregionale Pla.NET, con il supporto di Takeda. Al centro del dibattito, moderato dalla giornalista Rai del TG1, Barbara Capponi, la donazione di sangue e plasma, fondamentale nel garantire la produzione e la disponibilità di farmaci plasmaderivati, considerati a tutti gli effetti dei salvavita per il trattamento di patologie acute e croniche, quali le immunodeficienze primitive, le malattie neurologiche, l’emofilia ed altri disordini coagulativi. A partire dal plasma donato, le industrie farmaceutiche convenzionate producono infatti in conto-lavoro i farmaci richiesti per il Servizio Sanitario Nazionale. A causa della limitata disponibilità di plasma e del numero crescente di pazienti che necessitano di cura, la competizione fra i Paesi per l’approvvigionamento di plasma diviene ogni giorno più dura. L’Italia si trova in una posizione di svantaggio, poiché dipende dall’estero per circa 1/3 del proprio fabbisogno. La donazione è dunque cruciale per arrivare all’ambizioso obiettivo dell’autosufficienza del nostro Paese in termini di disponibilità di farmaci plasmaderivati. Secondo gli ultimi dati del consorzio interregionale Pla.net, nel periodo gennaio-agosto 2023 la donazione di plasma in Italia è aumentata del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2022; nella Regione Marche, i kg di plasma sono passati da da 22.542 a 24.058.

“Ringrazio l’Accordo Interregionale Pla.net e l’azienda Takeda convenzionata per il frazionamento del plasma, per avermi dato l’opportunità di organizzare questo evento”, dichiara Giovanna Salvoni, responsabile Centro Regionale Sangue Regione Marche. “La nostra è una Regione molto sensibile alla donazione, popolata da persone che si sentono parte di una comunità e che si preoccupa del benessere altrui; lo dimostrano gli indici di raccolta di sangue e plasma che ci collocano tra le prime Regioni d’Italia. Il sistema trasfusionale della Regione Marche è una vera e propria rete, con un modello organizzativo e logistico di tipo hub and spoke e aree territoriali che, in completa sinergia con le associazioni di volontariato del dono del sangue, hanno permesso di raggiungere l’autosufficienza di sangue (e di mantenerla nel tempo), la sicurezza dei donatori e dei pazienti, ed equità del trattamento. Questo spiccato altruismo – continua – si manifesta anche nella donazione di organi, di cellule staminali emopoietiche e nella donazione del sangue da cordone ombelicale.”

“Come azienda abbiamo una responsabilità enorme: trasformare in farmaco salvavita il plasma donato nelle Marche, in altre Regioni italiane e nel mondo, con eccellente qualità e alte rese”, afferma Francesca Micheli, amministratore delegato Takeda Manufacturing Italia. “È questo il ruolo dei circa 900 dipendenti italiani che operano nelle sedi produttive di Rieti e Pisa, che ogni giorno dedicano tempo, competenze e passione a questo scopo”, prosegue. “Servono circa 130 donazioni di plasma per produrre farmaci per il trattamento annuale di 1 paziente con immunodeficienze primarie; ne servono 900 per 1 paziente con deficit di Alfa-1 antitripsina. Sono numeri che fanno riflettere: la cura di diverse gravi malattie rare dipende dalla generosità dei cittadini a donare ma anche dalla capacità dell’industria di trasformare il plasma in farmaci.”

“Sono veramente onorata di essere qui oggi”, dichiara Orlanda Latini, assessore della Giunta Comune di Ancona, intervenendo sull’importanza della donazione di midollo osseo e sangue del cordone ombelicale, essenziali nella cura di patologie oncologiche. “Questo è un evento di grande valore per il nostro territorio perché la donazione, non solo di plasma, è un atto di amore unico verso una persona che non si conosce e sappiamo bene come il numero di pazienti che ne ha bisogno sia in costante aumento. Mentre arrivavo qui mi chiedevo cosa potesse fare Ancona a supporto reale di questo tema sociale. Prendo qui l’impegno di portare avanti un lavoro di sensibilizzazione e proporrò di far inserire nella Carta di Identità la possibilità di poter esprimere la propria volontà di essere donatore.”

Durante l’incontro, molte le testimonianze dirette di donatori e riceventi. Sono inoltre intervenuti: i direttori generali degli Enti del Ssn; la dott.ssa Giuseppina Siracusa, direttore del DIRMT; Daniele Ragnetti, presidente regionale AVIS; Lucia Marinangeli, presidente regionale AIDO; Lorenzo Rossini, presidente regionale ADMO; Paola Castellucci, presidente regionale ADISCO.