Ministero della Salute. Predisposto il nuovo Piano Nazionale di Controllo sull’Alimentazione Animale PNAA 2023-2026

Il Ministero della Salute ha predisposto e pubblicato il Piano Nazionale di Controllo sull’Alimentazione Animale PNAA 2024-2026, già inviato alle Autorità competenti regionali e ai Laboratori ufficiali; il documento sostituisce il precedente Piano triennale PNAA 2021-2023. Il PNAA è parte integrante e sostanziale del sistema nazionale di controllo sull’alimentazione animale e ha la finalità di contribuire a tutelare la salute e il benessere animale e assicurare la salubrità dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano attraverso la vigilanza e il controllo ufficiale sui mangimi. L’applicazione del Piano a livello territoriale è affidata alle Regioni/Province Autonome ed è attuata dalle A.S.L.; gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali effettuano le analisi ufficiali; gli Uffici periferici del Ministero della Salute effettuano i controlli ufficiali sui mangimi importati da Paesi Terzi.

Il Piano è stato aggiornato sulla base di criteri di rischio che tengono conto delle risultanze degli anni di applicazione precedenti, delle allerte comunitarie, delle evoluzioni normative e di nuove esigenze di controllo ufficiale; avrà validità fino al 31 dicembre 2026. Pubblicata e resa disponibile online anche la modulistica aggiornata e allegata al PNAA.

Il Ministero della Salute, si legge in una nota, predispone il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) al fine di garantire, un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera alimentare e un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente Il PNAA viene attuato mediante sopralluoghi ispettivi e mediante il prelievo e l’analisi di campioni di mangimi ed acqua di abbeverata, prelevati lungo tutta la filiera. Nei campioni prelevati viene effettuata la ricerca di:

  • Proteine animali trasformate non ammesse nei mangimi;
  • Salmonella spp.;
  • Principi farmacologicamente attivi e additivi;
  • Sostanze indesiderabili e contaminanti ambientali (micotossine, diossine, melamina e altri);
  • Organismi geneticamente modificati (OGM).