
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, che tiene sotto controllo la diffusione della malattia, dal 1 gennaio al 30 settembre di quest’anno sono stati segnalati in Italia 1.596 casi di morbillo, dei quali 19 nel mese di settembre. Tutte le Regioni hanno segnalato casi ma quella che ha riportato l’incidenza più elevata è stata il Lazio. Non è una malattia che interessa solo i bambini. Anzi, l’età media di chi si è ammalato è stata 30 anni. Nell’80% dei casi le persone avevano tra i 15 e i 64 anni di età ma l’incidenza più elevata si è verificata nella fascia tra 0 e 4 anni, in cui sono stati segnalati 166 casi, dei quali 60 in bambini con meno di 1 anno.
L’86,5% delle persone che si è ammalata non era vaccinata al momento del contagio. Nel 31% dei casi segnalati si è sviluppata almeno una complicanza: la più frequente è stata la diarrea, seguita da epatite/aumento delle transaminasi e cheratocongiuntivite. Il 5% dei casi ha sviluppato una polmonite. Ma ci sono stati anche 3 casi di encefalite rispettivamente in 2 persone adulte non vaccinate (27 e 28 anni di età) e in un bambino con meno di 1 anno. E poi stomatite, insufficienza respiratoria, laringotracheobronchite, trombocitopenia e otite. Nel mese di febbraio del 2019 era stato segnalato 1 decesso per complicanze respiratorie del morbillo in una persona adulta non vaccinata con patologie concomitanti.
Fonte: Morbillo&Rosalia News