Morbillo, Sicilia regione più colpita

2.526 persone hanno avuto il morbillo e 8 di loro sono morte. Questo il bilancio dell’infezione di Morbillo registrata lo scorso anno in tutta Italia e riportato dall’ultimo bollettino Morbillo & Rosolia News pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). L’80% dei casi ha interessato Sicilia, Campania, Lazio, Calabria e Lombardia. Di tutte le infezioni però, la metà dei casi ha interessato la Sicilia. Riguardo invece all’età, quasi un quinto dei casi (488) si è avuto in bambini con meno di 5 anni, di cui 161 sotto l’anno di vita. L’età media comunque è stata di 25 anni. Degli 8 pazienti deceduti, uno era un bambino di 10 mesi, mentre gli altri erano adulti. Il 58,1% dei casi segnalati è stato ricoverato mentre un ulteriore 17,2% è andato al Pronto Soccorso. Tra le complicanze più gravi si sono registrati 252 casi di epatite, 252 di polmonite, 190 di laringo-tracheobronchite e 179 di insufficienza respiratoria. Ben il 47% dei soggetti ha avuto almeno una complicanza; quella più frequente è stata la stomatite, seguita da diarrea e cheratocongiuntivite.

Nel 2017 sono stati 2.014 i casi legionellosi segnalati in Italia, di cui 1.981 confermati e 33 probabili. Dati che pongono il nostro Paese in cima alla classifica europea, seguito da Francia (1.630), Spagna (1.363) e Germania (1.280). Lo segnalano i bollettini pubblicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).

In Italia il 77,4% dei casi è stato riportato da 6 Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Piemonte) e l’incidenza complessiva è risultata pari a 33,2 casi per milione di abitanti, in crescita rispetto al 2016 (25,1/1.000.000), così come il numero assoluto di casi. Tuttavia, ci sono forti differenze tra le varie aree della Penisola: nelle regioni del Nord si sono avuti 50,1 casi per milione; in quelle del Sud 35,1 per milione e nel Sud 9,7 per milione. Dei 2014 casi notificati, 239 casi (11,9%) avevano pernottato almeno una notte fuori casa (alberghi, campeggi, navi, abitazioni private); 124 (6,2%) erano stati ricoverati in ospedale; 60 casi (3%) erano residenti in case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistenziali o strutture di riabilitazione; 11 casi (0,5%) avevano altri fattori di rischio (carceri, comunità chiuse). Il 50,3% dei pazienti colpiti da legionellosi aveva altre malattie croniche (diabete, ipertensione, broncopatia cronico-ostruttiva, 77,4%), neoplastiche (15,5%), infettive (2,4%), trapianti (1,1%) e altre patologie (1,8%). A livello europeo invece, nel 2017 sono stati riportati 9238 casi di legionella, con un tasso di 1,8 per 100 mila abitanti, in aumento rispetto agli anni precedenti (nel 2013 era stato 1,2 per 100mila abitanti). Francia, Germania, Italia e Spagna hanno registrato insieme il 68% dei casi del 2017.