Napoli. Concluso il progetto Cinquanta Senza C: “Riscontrati 500 HCV-positivi su 7.500 ‘screenati’”

Si è concluso Cinquanta Senza C, progetto di eradicazione intraospedaliero promosso dalla ASL Napoli 2 Nord con l’obiettivo di effettuare screening per la ricerca del virus dell’epatite C in tutti i pazienti con età superiore ai 50 anni ricoverati presso i Presidi Ospedalieri della ASL Napoli 2 Nord: Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli); Gaetanina Scotto (Procida); Civile San Giuliano (Giugliano); San Giovanni di Dio (Frattamaggiore); Anna Rizzoli (Ischia). L’iniziativa – realizzata in collaborazione con il provider Letscom E3 e il contributo non condizionante di AbbVie S.r.l. e di Gilead Science S.r.l – è stata coordinata dalla dott.ssa Maria D’Antò, responsabile del Centro Prescrittore Farmaci Anti-Hcv ASL Napoli 2 Nord e dell’Unità Operativa Semplice di Epatologia presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. “Il progetto nasce per ricercare il virus dell’epatite C nella fascia di popolazione con più di 50 anni al momento non rientrante nel piano di screening nazionale previsto dal Decreto Milleproroghe del 2019 (che prevede test gratuiti per i nati tra il 1969 e il 1989 e nelle popolazioni speciali, ovvero carcerati, tossicodipendenti senza limiti di età). Tenuto conto della vastità territoriale e della densità abitativa della nostra Azienda, abbiamo pensato allora di ricercare il sommerso, ‘screenando’ anche gli utenti che avessero più di 50 anni, ricoverati negli Ospedali della nostra ASL. Tutto questo – prosegue – è stato possibile grazie al supporto diretto della Direzione Strategica, che ha fortemente voluto la realizzazione del progetto, dimostrando grande lungimiranza e impegno verso la propria utenza.”

Al fine di ottimizzare i processi di screening e le risorse disponibili, importante l’apporto del dott. Salvatore Maddaluno, della UOC Laboratorio Analisi dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, e della dott.ssa Loredana Barbato, responsabile Biologia Molecolare dello stesso Laboratorio, che hanno predisposto un protocollo operativo inserendo la modalità reflex, grazie alla quale è stato possibile, da un unico prelievo di sangue, valutare prima la presenza di anticorpi del virus C e successivamente, in caso di risultato positivo, verificare la quantificazione rna senza riconvocare il paziente per una nuova visita. Il percorso progettuale ha interessato in un primo momento il Presidio Ospedaliero di Giugliano, con il coinvolgimento della UOC Patologia Clinica diretta dalla dott.ssa Imma Piccirillo; successivamente, è stato inserito anche il Presidio di Frattamaggiore con la UOC Patologia Clinica, diretto dal dott. Luigi Reccia. Hanno completato il percorso i Presidi delle isole di Ischia e Procida.

Nel complesso, sono stati valutati 7.500 pazienti:

  • 500 sono risultati positivi all’anticorpo;
  • 150 sono risultati viremici; di questi, 90 sono stati messi in trattamento;
  • Si sono inoltre registrati 40 decessi per altre cause;
  • 10 pazienti che hanno rifiutato la terapia;
  • 10 pazienti che sono poi risultati irreperibili al momento del richiamo.

“Questi risultati hanno permesso di ‘screenare’ nell’ospedale la popolazione dei ricoverati con reflex test secondo il gold standard degli screening stessi”, afferma D’Antò. “Il 90% di questa popolazione è costituito da pazienti a transaminasi normali, quindi pazienti con fegato sano, con un grado di fibrosi F0-F1 al Fibroscan, a dimostrazione che il virus è stato scoperto in pazienti completamente asintomatici, ma con possibilità infettarne altri. Se consideriamo che non potrà mai esserci un vaccino per l’epatite C, è importante far emergere il sommerso, come fatto in questo progetto, solo così riusciremo a raggiungere gli obiettivi dell’Oms, cioè ridurre quanto più la circolazione del virus C e arrivare alla sua eradicazione.”

“Quanto ottenuto rappresenta un notevole risultato di squadra, frutto del lavoro sinergico svolto dalle Direzioni mediche di Presidio e dalla rete aziendale dei Laboratori di Patologia Clinica, a conferma del valore assoluto dei nostri operatori e della Dirigenza”, dichiara il direttore generale della ASL Napoli 2 Nord, dott. Mario Iervolino. “Tutto ciò consente all’ASL Napoli 2 Nord di essere avanti rispetto alle indicazioni generali e di rafforzare il concetto olistico di salute che è il fulcro intorno al quale stiamo costruendo i servizi dell’Azienda.”