La natura come terapia e il suo impatto sul benessere psicologico

“2 ore, ogni giorno, nel parco.” In futuro, potrebbe essere questa la prescrizione per chi presenta problemi lievi di salute mentale. Un trattamento non farmacologico, ma esclusivamente “ambientale”, di 12 settimane potrebbe infatti comportare un miglioramento dell’umore ed un più efficiente controllo dell’ansia. A segnalare questa opportunità sono i risultati iniziali di un programma britannico per supportare la salute mentale portato avanti in sette siti di prescrizione sociale ecologica test and learn in tutta l’Inghilterra. I primi risultati disponibili sono relativi alle aree dell’Humber e del North Yorkshire e sono stati presentati in uno studio apparso su Health & Social Care in the Community.

QUANTO VALE LA PRESCRIZIONE SOCIALE ECOLOGICA

Come riporta una nota per la stampa dell’Università di York, si tratta di una pratica in cui un operatore sanitario indirizza un paziente ad attività nella natura basate sulla comunità per contribuire a migliorare la salute e il benessere oltre ai trattamenti medici. Attualmente questi programmi sono in fase di sperimentazione. Nello studio più di 220 partecipanti sono stati inclusi nel programma: il loro stato di salute mentale è stato valutato prima e dopo l’esposizione a un programma organizzato di attività nella natura, come orticoltura e agricoltura assistenziale, sport ed esercizio fisico, e attività di mindfulness e artigianato all’aperto. La maggior parte dei partecipanti ha preso parte al programma settimanalmente, da 1 a 4 settimane, da 5 a 8 settimane, e altri da 9 a 12 settimane. Il team ha utilizzato le misure di benessere personale dell’Office of National Statistics, nonché la Scala di Ansia e Depressione Ospedaliera HADS, per comprendere se i partecipanti avessero ottenuto miglioramenti. In generale, i partecipanti hanno riportato miglioramenti nel benessere e nella salute mentale. Tuttavia, i partecipanti che hanno preso parte a programmi più lunghi – in genere da 9 a 12 settimane – o che hanno preso parte ad attività legate all’orticoltura e all’agricoltura sociale, hanno mostrato maggiori miglioramenti nell’umore e nei livelli di ansia rispetto a quelli coinvolti in programmi più brevi – da 1 a 4 settimane – o in attività come artigianato all’aperto, sessioni creative e basate sulla consapevolezza, o sport ed esercizio fisico.

VANTAGGI A TUTTE LE ETÀ

Dalla ricerca emerge come i segnali di miglioramento siano stati simili a quelli osservati nella terapia cognitivo-comportamentale a breve termine, in cui il paziente può incontrare uno Psicoterapeuta individualmente per un periodo che va da 6 settimane a 1 anno o più. Lo studio ha dimostrato che questi effetti positivi sono stati osservati in tutte le età, dai 18 agli 85 anni, e in tutti i sessi. I ricercatori ora chiedono maggiori investimenti a sostegno di queste attività comunitarie e l’assunzione di Medici di base e altri operatori sanitari e sociali che prescrivano trattamenti di questo tipo. “Questo intervento potrebbe non funzionare per tutti, ma attraverso un colloquio esplorativo iniziale, un operatore socio-sanitario discuterà con un paziente o un utente del servizio se le attività nella natura sarebbero adatte a lui, e affinché questa scelta si realizzi abbiamo bisogno di maggiori investimenti per sostenere queste attività basate sulla comunità”, spiega Trish Darcy, del Mental Health and Addiction Research Group dell’Università di York. “Nel nostro studio, il 65% dei partecipanti proveniva da gruppi socioeconomici bassi e ora sappiamo che non solo può contribuire a migliorare la loro salute mentale, ma la partecipazione è stata elevata in particolare per le attività orticole, il che significa che è positivo non solo per il singolo individuo, ma anche per l’ambiente della comunità locale.” La valutazione è stata condotta in collaborazione con la HEY Smile Foundation e l’NHS Humber and North Yorkshire Integrated Care Board ICB.