Pubblicati sul New England Journal of Medicine i dati dello studio di Fase 3 Embark, che ha valutato Xtandi® (enzalutamide) più leuprolide (355 soggetti), placebo più leuprolide (358), ed enzalutamide in monoterapia (355) in pazienti con cancro della prostata non metastatico ormono-sensibile (nmHSPC, non-metastatic hormone-sensitive prostate cancer), noto anche come carcinoma prostatico non metastatico sensibile alla castrazione (nmCSPC, non-metastatic castration-resistant prostate cancer), con recidiva biochimica ad alto rischio (BCR). La pubblicazione riassume e approfondisce i principali dati di efficacia – già presentati il 29 aprile nel corso di una sessione plenaria dell’American Urological Association Annual Meeting 2023) – che hanno dimostrato come il trattamento con enzalutamide più leuprolide riduca in modo significativo il rischio di metastasi o di morte del 57,6% rispetto al placebo più leuprolide (hazard ratio HR: 0,42; 95% intervallo di confidenza IC: 0,30-0,61; p<0,001).
“Negli ultimi dieci anni, Astellas e i partner con cui collabora hanno investito in modo significativo nello sviluppo clinico di enzalutamide per il trattamento del cancro della prostata, che è ora disponibile in oltre 90 Paesi per una o più indicazioni”, dichiara l’amministratore delegato di Astellas Pharma Italia, Fulvio Berardo. “Siamo lieti che attraverso questo studio si riconosca il ruolo che questa opzione terapeutica può svolgere nelle fasi precoci della malattia, con il potenziale di raggiungere un maggior numero di pazienti.”
Eppure, come già ribadito più volte proprio su clicMedicina, ancora dopo diversi anni in molte Regioni italiane il farmaco può essere prescritto dagli Oncologi ma non dagli Urologi: “Addirittura, ad oggi gli Urologi del Policlinico San Martino, dell’Ospedale Galliera, degli ospedali della Spezia, Lavagna e San Remo non possono prescrivere l’enzalutamide. In queste strutture – dichiara Aldo Franco De Rose, Urologo e Andrologo, Genova, presidente dell’Associazione Andrologi Italiani – la prescrizione è di pertinenza dei soli Oncologi. E fin qui niente di strano, se non fosse che, nella stessa città di Genova, a Sampierdarena, e poi a Savona e Pietra Ligure, la prescrizione dell’enzalutamide può essere effettuata sia dagli Oncologi sia dagli Urologi. Tutto questo è sancito da una Delibera della Giunta Regionale, numero 374 del 29 Aprile 2016 (n. protocollo 8006), che di fatto pone in essere una realtà incomprensibile e discriminatoria nei confronti non solo dei professionisti e che crea anche disagi ai pazienti, costretti, non di rado, a nuovi appuntamenti presso i reparti di Oncologia e a nuovi esami di ristadiazione, in quanto per motivi diversi i tempi spesso si dilazionano.”