Dopo 6 anni, la Conferenza Stato-Regioni approva l’attesissimo Dm Tariffe, provvedimento che consente di erogare prestazioni innovative e servizi sanitari fondamentali sino ad ora rimasti ancorati al vecchio nomenclatore, risalente al 1996. Tra le nuove tariffe, anche una dedicata alla fotoferesi extracorporea ECP, terapia immuno-modulatorio che consiste nel prelevare dei globuli bianchi dal paziente per trattarli con una terapia attivata dai raggi UVA prima di essere reinfusi. Una cura che si è dimostrata efficace nel trattamento di condizioni cliniche particolarmente complesse, come la prevenzione del rigetto d’organo dopo un trapianto di cuore o di polmone, la malattia del trapianto contro l’ospite (GvHD), che può verificarsi in seguito al trapianto di cellule staminali o di midollo osseo, o il linfoma cutaneo a cellule T. Sebbene già inserita tra i Livelli Essenziali di Assistenza LEA nella bozza di decreto del 2017, la ECP non era associata né a una definizione corretta né a una tariffa adeguata, precludendo così l’accesso al trattamento a un elevato numero di pazienti.
Il risultato è stato ottenuto anche grazie allo sforzo di attori di rilievo, tra i quali: l’Associazione Italiana Contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma AIL; il Centro Nazionale Sangue CNS; la Società Italiana di Emaferesi e Manipolazione Cellulare SidEM; il Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, Cellule Staminali Emopoietiche e Terapia Cellulare GITMO; SDA Bocconi School of Management, oltre al contributo di specialisti di riferimento come Mario Nosotti, direttore Chirurgia Toracica e Trapianti di Polmone del Policlinico di Milano, e di Pietro Quaglino, professore associato di Dermatologia Clinica presso l’Università di Torino, i quali hanno sottoposto all’attenzione del Ministero della Salute la richiesta di aggiornamento della tariffa e della sua inclusione nel Decreto sulle tariffe dei nuovi LEA.
“Una grande vittoria per le persone che convivono con diverse patologie, quasi sempre particolarmente severe”, dichiara Felice Bombaci, coordinatore nazionale Gruppo AIL Pazienti. “In nome dei pazienti, desidero ringraziare per la sensibilità dimostrata e per la determinazione messa in campo al nostro fianco il presidente dei Farmacisti Italiani, dott. Andrea Mandelli, a suo tempo Vicepresidente della Camera dei Deputati; il dott. Antonio Gaudioso, a suo tempo Capo della Segreteria Tecnico del Ministro della Salute; e anche il ministro Schillaci, che ha preso a cuore questo Decreto, vero volano di eguaglianza e di accesso all’innovazione, atteso troppo a lungo dal nostro Ssn.”
“Una tariffa adeguata per la fotoferesi extracorporea rappresenta il successo di un grande lavoro di squadra, reso possibile soprattutto dalla collaborazione fra i principali Centri erogatori”, afferma Simonetta Pupella, direttore Area Sanitaria e Sistemi Ispettivi del Centro Nazionale Sangue “La fotoferesi extracorporea è un trattamento salva-vita in area ematologica, la cui erogazione era rimessa alle capacità organizzative dei Centri di riferimento, il che lo rendeva appannaggio quasi esclusivo dei grandi poli di eccellenza”, dichiara Fabio Ciceri, primario Unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo e Oncoematologia, IRCCS Ospedale San Raffaele Milano, presidente GITMO. “È auspicabile che la nuova tariffa ampli l’offerta di questa terapia, in termini sia numerici che geografici.”
“Un approccio terapeutico salva-vita, al quale potrà finalmente avere accesso una platea più ampia di pazienti, auspicabilmente in modo più omogeneo su tutto il territorio nazionale”, commenta Angelo Ostuni, direttore Unità di Medicina Trasfusionale, Policlinico Bari e Presidente SidEM. “La collaborazione dei pazienti, dei Centri di riferimento e delle Istituzioni nella messa a punto dello studio dei costi coordinato dalla SDA Bocconi ha reso possibile l’individuazione di questa nuova tariffa, che tra l’altro apre la Sanità italiana a tecnologie innovative per l’erogazione della fotoferesi extracorporea”, afferma Francesca Lecci, professore associato di Practice in Government, Health and Not for Profit, SDA Bocconi School of Management.
“Fra i trapianti di organi solidi salva-vita, quello polmonare è il più delicato”, dichiara Mario Nosotti, direttore Chirurgia Toracica e Trapianti di Polmone, Policlinico Milano. “In Italia se ne eseguono quasi 150 ogni anno, e circa il 30% dei pazienti va incontro al rigetto cronico. La fotoferesi extracorporea è l’unica speranza di vita per pazienti trapiantati di polmone con rigetto cronico se si esclude il re-trapianto, una pratica ancor più complessa e non sempre utilizzabile. Perciò quest’oggi festeggiamo una grande vittoria per tutto il SSN.”