Nuove terapie per l’HIV

HIV, il virus che in Italia in molti sembrano dimenticare. Tanto da non pensare mai di poter essere stati infettati. E così nell’ultimo decennio è aumentata la proporzione delle persone che hanno scoperto di essere HIV positive solo pochi mesi prima della diagnosi di AIDS: dal 20,5% del 2006 al 74,5% del 2015. In altre parole, 74 persone su 100 passano da sieropositivi a malati in meno di sei mesi. Manca la consapevolezza della sieropositività e per questo, al momento della diagnosi di AIDS, poco meno di un quarto delle persone aveva già intrapreso una terapia antiretrovirale. La Ricerca però non dimentica, anzi, prosegue spedita, come dimostrano le evidenze presentate in occasione della 9th International AIDS Society Conference on HIV Science (IAS), svoltasi a Parigi. Tra queste, i risultati di due studi MSD – ONCEMRK e DRIVE AHEAD – che hanno dimostrato e confermato la sicurezza e l’efficacia della nuova formulazione “QD-once daily” di Isentress (Raltegravir, il primo inibitore dell’integrasi a essere stato approvato) e Doravirina, l’ultimo nato della famiglia degli NNRTI. Molecole che confermano come la strada della somministrazione once-daily in un regime combinato sia quella che meglio si adatta alle esigenze di pazienti che, proprio grazie alle terapie disponibili, hanno oggi la possibilità di convivere a lungo con il virus. Purtroppo però, secondo le Linee Guida Italiane sul trattamento dell’HIV/AIDS, delle 134.000 persone con HIV che si stimano nel nostro paese, solo 120.000 sarebbero a conoscenza di aver contratto il virus e solo il 74% sarebbe inserito in un protocollo di cura. L’ultima molecola sintetizzata e testata nei laboratori MSD è Doravirina, un nuovo inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa. I risultati dello studio registrativo di fase 3 ‘DRIVE AHEAD’– insieme agli altri studi clinici effettuati fino ad oggi – hanno fornito una solida evidenza del profilo di efficacia e di sicurezza della molecola nel trattamento in prima linea di pazienti affetti da HIV-1 e mai trattati in precedenza. In particolare, questo studio, ha dimostrato, in 48 settimane di trattamento, la non inferiorità della combinazione a dose fissa di Doravirina (DOR) / Lamivudina (3TC) / tenofovirdisoproxilfumarato (TDF) rispetto al regime con Efavirenz (EFV) / Emtricitabina (FTC) / TDF.