Oms. Cresce l’allerta globale per la segnalazione di nuovi casi di influenza aviaria nell’uomo

Il rischio per la popolazione generale resta al momento “basso”, ribadisce l’Oms. Cresce tuttavia l’allerta globale, con nuovi casi di aviaria A-H5N1 segnalati nell’uomo; tra questi, il primo confermato anche in Australia, finora “indenne”. Come riportato dall’Ansa, il contagio riguarda una bambina di 2,5 anni di età, le cui condizioni di salute, dopo il ricovero in ospedale a Melbourne, risultano buone. Sconosciute, per il momento, le origini dell’esposizione della piccola al virus, anche se si ritiene che il contagio possa essere avvenuto durante un viaggio, un mese addietro, in India, area in cui il virus era stato in passato rilevato negli uccelli. La bimba, precisa l’Oms, non aveva tuttavia avuto “alcun contatto noto con persone o animali malati” durante il soggiorno. “Il fatto che la piccola non abbia avuto contatto diretto con animali infetti – afferma sempre all’Ansa Gianni Rezza, professore di Igiene all’Università San Raffaele di Milano, già direttore della Prevenzione al Ministero della Salute – alza sicuramente il livello di preoccupazione. I casi umani [da virus A-H5N1], infatti, ci sono da anni, ma il contagio è sempre avvenuto da animali. Invece, la trasmissione interumana è stata rarissima.”

Dal 2003 al 22 maggio 2024, sono stati 891 i casi di influenza aviaria A-H5N1 nell’uomo, inclusi 463 decessi, riportati all’Oms da 24 Paesi; quasi tutti i contagi sono stati correlati a contatti ravvicinati con uccelli infetti, vivi o morti, o ambienti contaminati.