Oms: “Vaiolo delle scimmie nuovamente emergenza internazionale”

Il cosiddetto vaiolo delle scimmie torna a rappresentare un’emergenza di Sanità pubblica di rilevanza internazionale PHEIC (public health emergency of international concern), in particolare a causa del forte aumento di casi nella Repubblica Democratica del Congo e in un crescente numero di Paesi in Africa. Lo proclama il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, in seguito alla riunione del Comitato di Emergenza che ha rilevato i rischi di ulteriore propagazione ad altri Paesi Africani e possibilmente al di fuori del Continente.

Già nel luglio 2022, l’epidemia di mpox era stata dichiarata emergenza internazionale, in quanto andava rapidamente diffondendosi, per contatti sessuali, in Paesi nei quali la presenza del virus non era mai stata precedentemente rilevata. L’emergenza era però rientrata nel maggio 2023, per via del consistente declino del numero di casi a livello globale.

I contagi riportati finora nel 2024 hanno già superato il totale delle segnalazioni dell’intero 2023, con oltre 15.600 casi e 537 decessi. “L’emergere di un nuovo ceppo di mpox, la sua rapida diffusione nella Repubblica del Congo orientale e le segnalazioni di casi in diversi Paesi confinanti sono molto preoccupanti”, dichiara Tedros. “[…] è chiaro che una risposta coordinata a livello internazionale è necessaria per fermare queste epidemie e salvare vite.”

Lo scorso mese, oltre 100 casi confermati del ceppo 1b sono stati riportati da 4 Paesi vicini alla Repubblica Democratica del Congo che mai in precedenza avevano rilevato la presenza di mpox: Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. Si ritiene inoltre che il numero reale di casi possa essere superiore, in quanto una larga parte dei contagi clinicamente compatibili non è stata testata.

“L’attuale impennata [di casi] di mpox in parti dell’Africa, insieme alla diffusione di un nuovo ceppo sessualmente trasmissibile del monkeypox virus è un’emergenza non soltanto per l’Africa, ma per il mondo intero”, afferma il prof. Dimie Ogoina, presidente del Comitato di Emergenza. “Il mpox, originatosi in Africa, è lì stato trascurato, ed ha in seguito causato un’epidemia globale nel 2022. È ora di agire con decisione per evitare che la storia si ripeta.”