Oncologia. Progetto Il Senso delle Parole per formare alla comunicazione medici e personale sanitario

Formare alla comunicazione i futuri medici e il personale sanitario non medico; supportare la figura del caregiver con adeguate attività di formazione; potenziare i servizi di telemedicina nelle strutture oncologiche. Sono le indicazioni contenute in un Position Paper messo a punto dai partner del progetto Il Senso delle Parole. Un’Altra Comunicazione È Possibile, con l’obiettivo di condividere con le Istituzioni le priorità da affrontare in Oncologia per migliorare la qualità delle relazioni tra chi cura e chi è curato. La campagna è promossa da Takeda in collaborazione con Associazione Italiana Contro Leucemie, Linfomi e Mieloma AIL; Associazione Italiana Pazienti Sindrome Mielodisplastica AIPaSiM; Salute Donna Onlus; Trust Paola Gonzato-Rete Sarcoma Onlus e Women Against Lung Cancer in Europe WALCE, con il patrocinio di Fondazione AIOM. L’iniziativa nasce dall’esigenza di accrescere l’attenzione sui bisogni psicosociali dei pazienti oncologici e onco-ematologici, a volte ostacolata dalla diversa risonanza che le parole chiave legate alla malattia hanno nel paziente e nello specialista.

L’esplorazione dei significati associati alle 13 parole più frequenti nella relazione di cura tra medico, paziente e caregiver ha portato lo scorso anno alla redazione del Dizionario Emozionale, curato dal prof. Giuseppe Antonelli, ordinario di Linguistica Italiana presso l’Università degli Studi di Pavia, e basato su una consultazione che ha coinvolto specialisti, pazienti e caregiver. A partire dalle criticità emerse dall’analisi del linguaggio, quest’anno la campagna si concentra su 2 obiettivi: fornire indicazioni pratiche per migliorare la comunicazione in Oncologia e di conseguenza il percorso di cura; rendere tangibili e fruibili i significati del Dizionario Emozionale, inserendoli all’interno di storie e formati narrativi vicini all’esperienza di pazienti, caregiver e specialisti. Indicazioni chiare sull’importanza di rispondere alla difficoltà comunicative che possono ostacolare l’aderenza dei pazienti ai trattamenti e aggravare l’impatto psico-sociale delle malattie oncologiche arrivano anche dal Piano Oncologico Nazionale 2022-2027, ancora all’esame della Conferenza Stato-Regioni, che ribadisce il valore delle parole nella relazione di cura: “[…] una buona comunicazione […] influisce positivamente su una serie di outcome inerenti la salute, quali la compliance ai trattamenti, il controllo del dolore e il miglioramento del benessere fisico e psicologico del paziente”. Con queste direttive è in linea il Position Paper messo a punto dai partner della campagna, che analizza i principali bisogni psico-sociali emersi dall’analisi del linguaggio e sintetizza in proposte concrete rivolte alle Istituzioni le priorità da affrontare per migliorare la qualità della relazione tra specialisti, pazienti e caregiver.