DOMANDA
“Ho il tumore alla prostata, già operato nel 2009. All’ultimo controllo, ormai a dicembre2019, il mio PSA oscilla tra 0,04 e 0,10 ng/ml e poi coronavirus mi ha fermato. Vi confesso che l’ansia è forte ogni qualvolta devo sottopormi al prelievo del PSA. Secondo il vostro giudizio potrei assumere il farmaco di cui avete parlato tempo, cioè Apalutamide?
(margine di resezione infiltrati dal tumore o dall’esame istologico non risulta un tumore troppo aggressivo con Glaeson maggiore o uguale a 8).
P.N.”
RISPOSTA
“Dopo l’intervento di prostatectomia radicale per tumore, se il PSA è 0,10 ng/ml, e all’esame istologico non esistono sospetti di residui di malattia, allora non è necessaria alcuna terapia antitumorale aggiuntiva. È sufficiente solo il controllo del PSA. Qualora invece, dopo l’intervento, o dopo la radioterapia, il PSA dovesse innalzarsi, o dal risultato dell’esame istologico del tumore risulti un’alta aggressività, allora è consigliabile la radioterapia, qualora sia stato fatto l’intervento, o assumere i farmaci antitumorali. Apalutamide è uno dei farmaci che vengono consigliati, proprio in questi casi e in particolare quando non sono presenti ancora le metastasi. Si tratta di un farmaco orale, un inibitore del recettore degli androgeni (AR), che blocca la via del segnale degli androgeni nelle cellule tumorali prostatiche. In Italia il farmaco è distribuito dalla società farmaceutica Janssen, di Johnson & Johnson, ed è commercializzato con il nome di Erleada e dispensato dal sistema sanitario.