
Trend dei ricoveri Covid-19 in progressiva crescita e accelerazione. Secondo i dati rilevati al 30 novembre relativi agli ospedali “sentinella” della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere Fiaso, in una settimana il numero dei pazienti ospedalizzati è aumentato del 16%. Sono in tutto 810 i soggetti monitorati dallo studio Fiaso, contro i 697 del 23 novembre. L’incremento sembra anche accelerare rispetto all’ultima rilevazione, quando il tasso di crescita era stato leggermente inferiore, all’11%. Parzialmente differenti i dati relativi alle terapie intensive, in cui i pazienti crescono a un ritmo inferiore. I ricoveri in Rianimazione fanno registrare un aumento di sole 7 unità, pari al 9%, e si tratta esclusivamente di non vaccinati: nelle terapie intensive aumentano del 17% i pazienti non vaccinati, mentre diminuiscono del 10% i vaccinati. La diminuzione dei vaccinati nelle intensive, nonostante l’aumento complessivo dei ricoverati, è un segnale positivo circa la protezione del vaccino dalle forme gravi.
A conferma delle precedenti rilevazioni, l’età media risulta decisamente più bassa tra i non vaccinati: i pazienti positivi al Covid che finiscono in ospedale senza aver ricevuto nemmeno una dose di vaccino hanno in media 63,4 anni a differenza dei vaccinati che hanno 74,7 anni. La presenza di patologie pregresse, inoltre, continua a essere più alta tra chi è stato vaccinato: fra i vaccinati i pazienti con comorbidità sono il 71% mentre fra i non vaccinati il 56%. I non vaccinati che vengono ricoverati, dunque, sono in media più giovani e godono di uno stato di salute migliore.
“Crescono i ricoveri di non vaccinati, diminuiscono quelli di vaccinati: i dati degli ospedali sentinella Fiaso relativi alle Terapie intensive nell’ultima settimana evidenziano come a subire le conseguenze peggiori del Covid siano essenzialmente i non vaccinati”, commenta Fiaso Giovanni Migliore, presidente Fiaso. “Siamo fiduciosi che l’ampliamento della platea per la terza dose e l’ampia copertura dei fragili proteggerà i soggetti vaccinati dalle forme gravi della malattia. Occorre però intraprendere la campagna vaccinale anche tra i bambini per bloccare la circolazione del virus e per proteggere i più fragili.”
“Il numero di pazienti Covid ricoverati è in crescita, ma i dati dimostrano che la vaccinazione e la diagnosi precoce influenzano positivamente e in modo sensibile la tipologia di pazienti che necessitano di ricovero e di cure intensive e l’esito della malattia”, aggiunge Massimo Lombardo, direttore generale Asst Spedali Civili di Brescia. “È importante proseguire in questa direzione con uno sforzo congiunto di tutti gli attori del sistema. Tutti gli strumenti di prevenzione, tra cui anche l’igiene delle mani, l’utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale sono ancora necessari se vogliamo ridurre l’impatto della malattia nella nostra comunità.”
PAZIENTI PEDIATRICI
Il totale dei pazienti di età inferiore ai 18 anni ricoverati negli ospedali sentinella Fiaso è di 17, di cui 2 in terapia intensiva; l’età media è di 4 anni. I 2 ricoverati in rianimazione hanno rispettivamente 14 e 11 anni, e sono assistiti presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli e agli ospedali Riuniti di Ancona. “Nella quarta ondata pandemica stiamo assistendo a una crescita di bambini ricoverati per Covid e qualcuno manifesta anche la necessità di cure intensive”, dichiara il direttore generale dell’ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon, Rodolfo Conenna. “L’aggressività del virus non risparmia i più piccoli e, oltre a colpirli con la malattia, li rende potenziali vettori dell’infezione tra gli adulti: ecco perché è necessario procedere con la vaccinazione in età pediatrica. Serve a proteggere i nostri bambini, a frenare la circolazione del virus e anche garantire il diritto allo studio riducendo i contagi nelle scuole e assicurando la regolarità delle lezioni in presenza.”