Il Paese sembra si stia fermando da solo, perché 1milione di persone positive al Covid è già a casa, e si stima che entro 2 settimane diventeranno 1,5milioni, con il risultato che servizi pubblici e privati si trovino con molte posizioni sguarnite perché gli effetti del Covid vanno a sommarsi al normale smaltimento delle ferie estive. “Al momento sul tavolo del governo non c’è nessuna misura restrittiva all’esame e i dati ci dicono che siamo in una fase certamente positiva e gestibile”, afferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “Dobbiamo monitorare con grande attenzione. Valuteremo quelli che saranno gli scenari nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ma credo che sia anche sbagliato dire che sarà un autunno catastrofico. Credo che oggi gli italiani, dopo 2 anni e mezzo di restrizioni e sofferenza, abbiamo bisogno di messaggi positivi e rassicuranti.”
I PRIMI SEGNALI
- A Roma il presidente del Centro Studi di Federalbeghi, Roberto Necci, spiega che alla carenza di personale (ormai cronica nel settore come denunciano anche in Sardegna e in Romagna) si aggiungono le assenze per malattia per il Covid che sta dilagando (nel Lazio ogni 40 abitanti c’è almeno 1 positivo);
- Il servizio ferroviario nell’area di Napoli nei giorni scorsi è stato ridotto a causa dei troppi contagi tra i dipendenti;
- In Sardegna alcuni voli sono stati cancellati per un focolaio tra gli equipaggi di una compagnia aerea;
- Secondo Mario Balzanelli, presidente del servizio nazionale 118, “ricominciamo a vedere cose che non vedevamo più: mentre le precedenti versioni di Omicron risparmiavano le vie aeree inferiori, ora stiamo ricominciando a vedere polmoniti provocate dalla Omicron BA.5, che riesce a raggiungere gli alveoli polmonari”;
- In generale, aggiunge Balzanelli, “si stanno riempiendo i reparti di malattie infettive e si rilevano anche sintomi gastrointestinali, che sono fra le modalità di espressione clinica del virus SARS-CoV-2”;
- Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, per cercare di superare l’ostacolo delle infezioni da Covid spinge su 2 idee: una chiede di alzare una barriera per limitare la diffusione del virus, quanto meno per diluirla, tornando all’obbligo di mascherine al chiuso; l’altra va in una direzione opposta, “se siamo di fronte a un positivo asintomatico, facciamolo tornare al lavoro dopo una settimana altrimenti si blocca tutto”.
fonte: DottNet