Se ne parlerà il 04 marzo 2024 in occasione della Giornata Mondiale Contro l’HPV. Il Papilloma virus è l’infezione sessualmente trasmessa più comune al mondo, causa di tumori e infertilità. “Il vaccino deve essere gratuito fino ai 45 anni”, dichiara il prof. Carlo Foresta, già professore ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Padova. “Maschi a maggior rischio di tumore rispetto alle donne; 1 su 3 potenzialmente infetto: in Italia sono 3milioni. Solo il 10% dei dodicenni veneti ha completato il ciclo vaccinale.” L’infezione da HPV è nella gran parte dei casi asintomatica e l’organismo se ne libera spontaneamente. Talvolta diventa cronica e, con il tempo, la permanenza del virus all’interno delle cellule può portare a patologie benigne (come i condilomi, le verruche genitali) e tumorali (cervice uterina, testa-collo, genitali), nonché a infertilità negli uomini e poliabortività.
Considerata la gravità della diffusione del virus, un gruppo di esperti ne parlerà il prossimo il 04 marzo 2024 in un dibattito aperto tra Medici, Istituzioni e popolazione, presso la Sala Rossini del Caffè Pedrocchi a Padova. A coordinare i lavori, nella Giornata Mondiale Contro il Papilloma virus, insieme al prof. Foresta, il prof. Giancarlo Icardi, Ordinario di Igiene dell’Università degli Studi di Genova, e il prof. Alberto Ferlin, ordinario di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Padova, segretario generale della Società Italiana di Endocrinologia SIE.
A differenza della donna – nella quale l’infettività ha un picco prima dei 26 anni, per poi decrescere con l’età – la presenza del virus nel maschio resta elevata e costante almeno fino ai 50 anni. Questo fenomeno è il risultato di una ridotta risposta immunologica contro il virus da parte del maschio. I risultati di uno studio pubblicato nel 2023 su The Lancet mostrano la presenza di almeno 1 ceppo di HPV nel 31% degli uomini sopra i 15 anni d’età, che rappresentano quindi un importante serbatoio per l’infezione. Considerando la popolazione italiana maschile tra i 18 e i 50 anni – più di 10milioni – secondo le stime che valutano l’infezione del maschio essere al 30%, significa che almeno 3milioni di italiani sono positivi al Papilloma virus. “Sulla base di queste evidenze chiediamo che sia l’uomo che la donna possano beneficiare della vaccinazione gratuita fino ai 45 anni di età, comprendendo quindi in questo incremento anagrafico non solo la prevenzione delle patologie HPV-correlate, ma riducendo anche la probabilità di contrarre l’infezione da HPV e le sue conseguenze sulla fertilità e poli-abortività nelle fasce d’età più sessualmente attive in cui più frequentemente si cerca un figlio”, dichiarano il Foresta e Icardi.
Se, da un lato, la prevenzione delle patologie HPV-correlate nella donna ha compiuto passi importanti, considerando come oggi si registrino solo 2.400 casi/anno di tumore alla cervice uterina, il principale tumore causato da HPV nella donna, fa riflettere che nel 2022 nel maschio si siano registrati ben 7.300 casi di tumori testa-collo, tra i principali tumori HPV-correlati nel 40% dei casi, oltre a quelli genitali e anali. Ma il papilloma virus non è solo causa di tumori potenzialmente letali: diversi studi hanno messo in evidenza come l’infezione da HPV possa anche portare a infertilità e poliabortività, soprattutto se contratta dai maschi, che attraverso la presenza del virus anche a livello degli spermatozoi rappresentano un importante serbatoio di infezione, soprattutto quando questa è asintomatica, mantenendo alta la diffusione del virus tra la popolazione sessualmente attiva e quindi anche tra le coppie in cerca di un figlio.
Secondo diversi studi, il vaccino anti-HPV si è dimostrato sicuro ed efficace nella prevenzione di tumori e lesioni ano-genitali. Inoltre il vaccino è stato dimostrato essere in grado di ridurre significativamente il tempo di clearance naturale a livello del sistema uro-genitale, riducendo di molto la possibilità di contagio e delle complicanze relative alla infertilità e poliabortività. “In Italia il vaccino è raccomandato e offerto gratuitamente a partire dal 12° anno d’età a maschi e femmine”, afferma Foresta. “Le coperture però sono ampiamente variabili a seconda delle Regioni: attualmente tra i 18enni hanno completato il ciclo vaccinale il 69% delle ragazze e il 54% dei ragazzi in Italia, un po’ meglio va in Veneto: rispettivamente il 78% e 72%, comunque lontani dall’obiettivo del 95%. Ma la copertura è drasticamente più bassa se guardiamo i bambini di 12 anni che dovrebbero aver completato l’ultimo ciclo vaccinale, nei quali la copertura scende sotto il 30% a livello nazionale e addirittura al 10% in Veneto”.