Il pene si incurva in erezione e le dita della mano si ritraggono. Esiste una relazione?

Pubblicata su “Salute Repubblica” del 10/01/2017.

DOMANDA

Ho 54 anni e da qualche settimana le dita della mano si sono retratte mentre da qualche mese il mio pene si incurva in erezione. Palpandomi apprezzo come dei noduli. Si tratta di qualcosa di grave? Esiste una relazione fra i due fenomeni? Cosa posso fare?
Grazie, distinti saluti
Paolo

RISPOSTA

Nel 25-30% dei casi l’incurvamento del pene in erezione, a parte i casi congeniti, si associa a retrazione di due o più dita delle mani. Nel primo caso siamo in presenza della malattia di La Peyronie o Induratio penis plastica e l’incurvamento in erezione, che può essere dorsale, ventrale o laterale dx o sn, è dovuto al fatto che una porzione della tunica che riveste i corpi cavernosi è interessata da un fenomeno di fibrosi (placca di induratio) che non si estende durante l’erezione, determinando la curvatura. Anche l’impossibilità ad estendere le dita della mano è dovuta alla presenza di una placca fibrotica, non elastica, e la malattia si chiama di Dupuytren. In entrambi dei casi fino a oggi viene praticata con successo la chirurgia. Per l’incurvamento del pene si pratica l’intervento di corporoplastica semplice o complessa (con asportazione o incisione della placca e posizionamento di patch dermico); per la malattia di Dupuytren bisogna asportare la placca e quindi la membrana. Ma da qualche mese l’iniezione di un nuovo farmaco (collagenase clostridium histolycum) sembra essere in grado di sciogliere la placca di entrambe le malattie. L’effetto però non è immediato: nel Dupuytren infatti, a distanza di 24 ore, bisogna iniziare delle vere e proprie manipolazioni in grado di distendere le dita della mano. A livello del pene necessita di un ciclo di due iniezioni (per un massimo di quattro cicli) distanziate 24/72 ore l’una dall’altra, e di rimodellamenti, manuali ma anche con uno strumento apposito (il vacuum device) per cercare di correggere la curvatura. Ma si tratta di una nuova terapia e occorre ancora tempo per capire se risulterà veramente efficace in quanto i casi trattati fino a oggi sono veramente pochi.