
Obesità, Disfunzione Erettile, Infertilità: un Complesso Sindromico Frequente è il titolo del XVII Convegno di Medicina, svoltosi nei giorni scorsi a Lecce. Nel corso del congresso è stato affrontato un tema sempre più diffuso a livello europeo e che sempre più di frequente genera preoccupazione, ovvero il rischio di infertilità e tumori PFAS-correlati, sostanze inquinanti presenti ovunque nei prodotti di uso quotidiano e nell’ambiente, con importanti effetti sulla salute. “Molte forme di inquinamento sono responsabili dell’aumento dei casi di tumori ai testicoli, e i dati scientifici ce lo dimostrano”, dichiara il prof. Carlo Foresta, già ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova. “Mi riferisco in particolare a pesticidi, derivati della plastica come ftalati, bisfenoli e soprattutto PFAS.” Il tumore al testicolo è tra i primi 5 tumori in termini di frequenza, sul totale delle neoplasie incidenti per fascia di età. Nella fascia 0-49 anni, l’incidenza in Italia della neoplasia testicolare ha subito nell’ultimo anno un aumento del +2,6%, secondo i recenti dati dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica Aiom. Nel contesto regionale del Veneto – interessato dal più grande inquinamento ambientale da PFAS – l’incidenza del tumore testicolare è passata dal 3,8% del 1987 all’8% del 2017. Nonostante questo, viene ribadito nel corso del convegno, non si effettuano adeguate campagne di informazione e di screening, a differenza di quanto accade per altri tumori, come ad esempio il tumore del collo dell’utero, la cui incidenza è di 1 caso ogni 442 soggetti tra 0 e 49 anni e che, proprio grazie alla continua proposta di screening, ha visto una netta riduzione, sino a raggiungere tassi di incidenza di gran lunga inferiori a quelli del tumore del testicolo. “Va precisato che nella donna i tumori all’apparato riproduttivo stanno diminuendo, mentre quelli dell’uomo aumentano”, continua Foresta. “È essenziale far capire anche all’uomo l’importanza della prevenzione, stimolando le politiche di informazione e di screening per queste patologie. L’autopalpazione dei testicoli rappresenta un importantissimo strumento di prevenzione secondaria che tutti gli uomini dovrebbero effettuare all’incirca ogni mese.”
CHE COSA SONO LE SOSTANZE PERFLUROALCHILICHE (PFAS)
Le sostanze perfluoroalchiliche sono composti chimici prodotti dall’uomo, e pertanto non presenti naturalmente nell’ambiente, costituiti da catene fluorurate di un numero variabile di atomi di carbonio. I PFAS, per la presenza del legame tra carbonio e fluoro, hanno stabilità chimica e termica e sono impermeabili all’acqua e ai grassi. Grazie a tali caratteristiche, i PFAS sono utilizzati per fornire proprietà repellenti a acqua, olio e per aumentare la resistenza alle alte temperature di tessuti, tappeti e pellami; per produrre rivestimenti impermeabili per piatti di carta, padelle antiaderenti e imballaggi alimentari, e come coadiuvanti tecnologici nella produzione di fluoropolimeri; sono utilizzati anche in cromatura, nelle schiume antincendio e in molte altre applicazioni. Per molti anni, i PFAS più utilizzati sono stati quelli a 8 atomi di carbonio come PFOS (perfluorootaansulfonato) e PFOA (acido perfluoroottanoico). A causa della loro persistenza ambientale e alla possibilità di accumularsi negli organismi, nei quali permangono per periodi prolungati, dagli anni 2000 alcune ditte produttrici hanno previsto l’interruzione della produzione e la sostituzione di PFOA e PFOS con PFAS a catena più corta (6 o 4 atomi di carbonio) tra cui: l’acido perfluorobutanoico (PFBA), l’acido perfluoroesanoico (PFHxA), l’acido perfluorobutan-sulfonico (PFBS), che nelle applicazioni industriali hanno proprietà simili a PFOS e PFOA, pur essendo meno efficienti.