Gli anziani con una grave perdita dell’udito hanno maggiori probabilità di soffrire di demenza. È quanto sostengono alcuni ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimora. “Questo studio perfeziona ciò che abbiamo già osservato sul legame tra perdita dell’udito e demenza e rafforza il sostegno per un’azione di salute pubblica volta a migliorare l’accesso alle cure per l’udito”, dichiara Alison Huang, ricercatrice senior associata presso il Dipartimento di Epidemiologia della Bloomberg School e presso il Cochlear Center for Hearing and Public Health, autrice principale del lavoro. I ricercatori hanno valutato oltre 2.400 anziani di cui la metà aveva più di 80 anni. La prevalenza della demenza tra i partecipanti con perdita dell’udito moderata/grave era superiore del 61% rispetto a quella dei partecipanti con udito normale. L’utilizzo di apparecchi acustici contribuirebbe a diminuire la percentuale dei soggetti che sviluppano demenza, arrivata in questi casi al 32% negli 853 partecipanti con perdita uditiva moderata/grave. Studi precedenti avevano dimostrato come la perdita dell’udito possa essere un fattore che nel tempo accresce il rischio di demenza e come il trattamento della perdita dell’udito possa appunto ridurne il rischio di comparsa. Tuttavia, tali analisi erano “limitate”, in quanto basate sulla raccolta di dati clinici che non consideravano i gruppi vulnerabili che non disponevano di mezzi/capacità per ottenere assistenza medica; per lo studio in questione, i ricercatori hanno invece raccolto i dati attraverso test e interviste a domicilio. Al momento non è ancora chiaro come la perdita dell’udito sia collegata alla demenza. I risultati sono riportati in una research letter pubblicata sul Journal of the American Medical Association.
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