PFAS e caldo torrido. Come l’inquinamento ambientale riduce la fertilità degli uomini

L’Inquinamento Ambientale: una Scomoda Verità. Questo il titolo dell’incontro in programma martedì 4 ottobre 2022, alle ore 17:00, presso l’Archivio Antico, nell’ambito della manifestazione La Fiera delle Parole, promossa dal Comune di Padova, e che prevede la partecipazione di Carlo Foresta, Telmo Pievani e Roberto Papetti. “Se non cambieremo l’ambiente che ci circonda, i maschi saranno sempre meno in grado di procreare”, afferma Foresta. Il tema del delicato rapporto fra specie umana e ambiente, la loro coevoluzione e le conseguenze che stiamo affrontando nell’adattarsi a contesti ecologici da noi profondamente e rapidamente mutati sarà analizzato dal prof. Pievani. In particolare, durante il dibattito verrà affrontato il ruolo dell’ambiente nell’influenzare quella che possiamo definire a tutti gli effetti come una “pandemia da infertilità maschile”. Dietro al noto crollo delle nascite dell’ultimo decennio, oltre ai noti fattori socio-economici, si cela anche il costante decremento della fertilità al maschile. Basti pensare che negli ultimi 40 anni il numero degli spermatozoi dei maschi occidentali si è quasi dimezzato. “Fondamentale in questo senso è il ruolo dell’ambiente”, dichiara Foresta. “Se non cambieremo l’ambiente che ci circonda, i maschi saranno sempre meno in grado di procreare: inquinamento, stili di vita e ora anche il cambiamento climatico sono tra i principali fattori di rischio per la fertilità maschile.”

Dopo una delle estati più calde di sempre, torna dunque il tema del riscaldamento globale. L’aumento della temperatura danneggia infatti l’apparato riproduttivo maschile molto più di quello femminile: i testicoli sono collocati nello scroto proprio per favorire un abbassamento di 2 °C rispetto alla temperatura corporea. Ma a preoccupare i ricercatori sono soprattutto gli interferenti endocrini: agenti chimici presenti in molti oggetti di uso quotidiano che hanno la capacità di interferire con gli ormoni sessuali come il testosterone. Tra questi, sono certamente note le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), inquinanti ambientali con riconosciuta attività anti-ormonale, che dagli studi del prof. Foresta sono stati ritrovati persino adesi agli spermatozoi di giovani uomini. Il legame di queste sostanze proprio su quella che è la cellula fondamentale per la fecondazione ha numerose implicazioni sulla capacità fertilizzante degli spermatozoi, andandone ad alterare la membrana con conseguente riduzione della motilità e quindi del potenziale di fecondità. “Diventa quindi fondamentale – conclude Foresta – la discussione tra esperti sulle nuove possibilità sperimentali tracciate dai recenti risultati emersi in laboratorio circa la possibilità di eliminazione di queste sostanze non solo dalle acque inquinate, ma anche dal sangue di soggetti esposti.”