Si è svolto nei giorni scorsi, presso l’Auditorium del Marengo Museum di Spinetta Marengo, l’incontro tra l’assessore alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, le Associazioni locali, cittadini e giornalisti per un confronto sulle azioni di monitoraggio della presenza di Pfas (perfluorinated alkylated substances, sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate) nell’ambiente e nella popolazione: presenti anche la Provincia di Alessandria, i Comuni del territorio ed esponenti dell’Asl e dell’AOU di Alessandria, dell’Università del Piemonte Orientale e di Arpa Piemonte, ovvero gli enti che stanno svolgendo studi e verifiche sulle eventuali contaminazioni da Pfas e che sono stati coinvolti nella creazione di un’apposita task force.
“Ho deciso di metterci la faccia su uno dei temi che ritengo una priorità per il mio Assessorato per ascoltare la voce delle persone interessate e dare la massima trasparenza sulle azioni messe in atto”, dichiara Riboldi. “È stata l’occasione per fare il punto su tutti i monitoraggi attivati in questi anni, come quello che Arpa ha inviato proprio in questi giorni sulla presenza di Pfas nell’aria, presentare i risultati della prima fase dei test sulla popolazione, illustrare le novità derivanti dall’autorizzazione avuta da parte del Comitato etico sulla seconda fase di prelievi di sangue nei cittadini.”
Per la realizzazione di queste attività, i fondi finora stanziati ammontano a oltre 3milioni di euro: “Si è partiti nell’agosto 2022 con 340mila euro assegnati all’Asl AL per il biomonitoraggio integrato dell’area di Spinetta Marengo”, afferma ancora Riboldi. “Si è proseguito con i 2milioni per realizzare laboratori di sanità pubblica per analisi chimiche e microbiologiche ed i 719mila euro che permetteranno all’Asl AL di realizzare tra il 2024 e il 2026 un progetto strategico che prevede l’aumento delle attività di salute, ambiente, biodiversità e clima, il rilancio della rete di medicina del lavoro e la ricerca attiva delle malattie professionali.”
Il via libera del Comitato etico consentirà di aumentare la platea di potenziali soggetti da sottoporre ai test, con l’allargamento del biomonitoraggio a una distanza maggiore dallo stabilimento di Spinetta Marengo e andare così ad ovviare alle criticità della prima fase dei test, quando su una platea potenziale di circa 120 persone che risiedono o lavorano nelle zone di immediata vicinanza rispetto al polo chimico hanno accettato di sottoporsi ai prelievi di sangue solo in 29.
“Tutte le proposte provenienti dai vari interventi saranno valutate con serietà”, continua Riboldi. “Il gruppo di lavoro fornirà ogni mese ai referenti dei comitati di zona i risultati dell’attività svolta ed i progetti che verranno realizzati per la messa in sicurezza dell’ambiente, della popolazione e dei lavoratori. Cominceremo il nuovo biomonitoraggio non appena avverranno i primi prelievi per concluderlo entro 36 mesi, se possibile anche prima.”
Questa nuova azione si aggiunge alle attività di vigilanza e monitoraggio a tutela della salute precedentemente avviate dalla Regione: “Si era partiti da un controllo dell’acqua e campionamenti di alimenti e prodotti orticoli della zona per verificare la presenza di Pfas tradizionali e di nuova generazione e valutarne gli eventuali rischi per la salute”, dichiara Riboldi. “Nel giugno scorso è stata deliberata l’estensione del monitoraggio a tutto il territorio regionale per verificare l’eventuale presenza di Pfas, anticipando così le normative che entreranno in vigore nel 2026.”
“Lo stato ambientale del polo chimico di Spinetta Marengo, e la sua evoluzione nel tempo, viene determinato da Arpa Piemonte attraverso campagne di monitoraggio che negli ultimi anni hanno visto un significativo incremento”, dichiara il direttore generale di Arpa Piemonte, Secondo Barbero. “Grazie al potenziamento della capacità di analisi dei nostri laboratori, sono stati estesi i composti ricercati, ridotto i limiti di quantificazione delle sostanze ed estese le matrici ambientali dalle acque, ai suoli, all’aria.”
COSA SONO I PFAS E DOVE SI TROVANO
Si tratta di sostanze idrorepellenti e oleorepellenti presenti nei prodotti ad uso domestico per conferire proprietà antiaderenti alle superfici interne delle pentole. Si trovano anche in alcuni prodotti medicali e protesi, camici, ma anche nei detergenti lucidanti pavimenti, vernici al lattice. Altri sono utilizzati nel processo di produzione dei tessuti, rivestimenti, tappeti e pelle per conferire resistenza all’acqua, all’olio, al suolo e alle macchie. Ma nessun settore sembra risparmiato in quanto vengono utilizzati anche nel settore automobilistico, aeronautico, energetico, edilizia, elettronico e molti altri, come la produzione di carte e imballaggi oleorepellenti e idrorepellenti.