“C’è una notevole vivacità in termini di analisi e proposte che proviene dalla comunità scientifica e dal mondo advocacy intorno all’ambito sanitario dell’Oftalmologia e, in particolare, delle malattie ottico-retiniche, e questo fatto credo vada letto come un segnale di positiva attesa rispetto al lavoro che il nostro Intergruppo, potrà sviluppare per contribuire a dar corpo a nuove scelte di politica sanitaria che consentano di superare le carenze assistenziali e organizzative in questo settore”, dichiara il sen. Giovanni Satta, che con l’on. Matteo Rosso co-presiede l’Intergruppo Parlamentare Prevenzione e Cura delle Malattie degli Occhi. “Questo, a cominciare dal disegno di Legge 483 a tutela delle persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, del quale sono relatore.” Nel corso conferenza recentemente svoltasi in Senato, è stato presentato un documento-proposta promosso dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief IHPB, frutto del confronto e delle conseguenti valutazioni dello Scientific and Advocacy Advisory Group e del Comitato per l’Equità di Accesso alle Cure per le Malattie Oculari. 5 le aree prese in considerazione dal policy statement sulle quali si intende promuovere una serie di confronti presso le Istituzioni sanitarie del Paese:
- Prevenzione e screening;
- Novi modelli organizzativi tra Ospedale e territorio;
- Inserimento delle maculopatie nel Piano Nazionale Cronicità;
- Disponibilità e utilizzo dei dati sanitari;
- Accesso all’innovazione tecnologica.
“Abbiamo offerto a circa 9mila persone uno screening gratuito delle principali malattie che provocano ipovisione e cecità, nella popolazione over40, constatando che il 20% di coloro che avevano dichiarato di godere di un buono stato di salute, in realtà a un esame diagnostico mostravano i segni iniziali di una delle 3 patologie indagate: maculopatie, glaucoma e retinopatia diabetica”, dichiara il dott. Mario Barbuto, presidente dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus. “Soprattutto, abbiamo colto grazie al contatto diretto con le persone la grande difficoltà ad accedere ai servizi di cura e riabilitazione visiva del Ssn; un segnale che rende sempre più urgente una riorganizzazione dei servizi a livello territoriale per consentire ai soggetti a rischio di ricevere cure adeguate in tempi brevi ed evitare danni prevenibili, in termini umani ed economici.”