Preoccupazione per la risalita dei contagi

Dal 20 giugno, con 11 Regioni che negli ultimi giorni hanno superato soglia 1, “i dati della sorveglianza epidemiologica COVID-19 suggeriscono una possibile inversione di tendenza rispetto all’andamento in costante decremento registrato dalla fine di aprile in poi in tutta Italia”. Lo sottolinea l’Associazione Italiana di Epidemiologia, che ha sviluppato il sistema MADE, Monitoraggio e Analisi dei Dati dell’Epidemia, da cui emerge un incremento dell’indice di replicazione diagnostica (RDt), indicando una tendenza all’aumento del numero di nuove diagnosi di infezione.

“Come l’anno scorso ci ritroviamo all’inizio dell’estate, dopo circa 1 mese dall’allentamento delle misure di restrizione, con chiari segnali di ripresa della circolazione virale, che non potrà che aumentare alla luce degli spostamenti turistici, tra Regioni e da altri Paesi. Anche se l’Rdt è solo uno degli indicatori dell’attuale fase pandemica, è importante notare che finora non si è registrato un calo evidente della letalità delle infezioni e che i decessi sono diminuiti in proporzione alla diminuzione dei casi.”

È quindi “prevedibile che, nelle prossime settimane, come l’anno scorso, assisteremo ad un aumento nell’incidenza dei contagi, legato soprattutto alla mobilità dei giovani adulti”, spiega l’Associazione. “È possibile, tuttavia, mettere sollecitamente in campo una serie di azioni di Sanità pubblica per identificare gli ambiti di intervento, contenere l’incremento dei casi positivi e limitarne l’impatto sul sistema sanitario e sulla salute dei cittadini.”

Anche i dati di ieri indicano una risalita dei contagi. I nuovi casi sono stati 1.394, dato più alto dal 12 giugno scorso, contro i 1.010 casi di ieri. Con 174.852 tamponi, 3mila meno di ieri, tanto che il tasso di positività sale allo 0,8% (dallo 0,6%). I decessi sono 13 (rispetto ai 14 della giornata precedente), con il totale dei decessi che nel nostro Paese sale così, da inizio pandemia, a 127.731 vittime.