
Per la diagnosi del tumore del testicolo sono necessari l’ecocolordoppler dei testicoli e il dosaggio di alcuni marcatori tumorali: alfa-fetoproteina e beta-HCG. Dopo la conferma diagnostica sarà necessario eseguire l’esame del liquido seminale e, in caso di presenza di spermatozoi, anche in minima quantità, sarà possibile eseguirne la crioconservazione. Subito dopo sarà necessario asportare il testicolo e tutto il funicolo spermatico (orchifuniculectomia) per esaminare il tumore nella sua estensione locale e verificare mediante TAC se le cellule tumorali si sono diffuse ad altre parti dell’organismo (soprattutto ai linfonodi lomboaortici). Ciò è importante per la scelta del trattamento, che viene comunque dettato soprattutto dal tipo di tumore: seminomatoso e non seminomatoso. I primi sono circa la metà dei casi e derivano dalla trasformazione maligna delle cellule germinali che danno origine agli spermatozoi (esistono anche forme germinali miste); i non seminomi includono invece quattro differenti forme: i carcinomi embrionali, i coriocarcinomi, i teratomi e i tumori del sacco vitellino. Per questi ultimi necessita un ulteriore intervento, ovvero l’asportazione dei linfonodi aortici e cavali.