La bicicletta ha molteplici effetti benefici cardiovascolari. Tuttavia può essere una fonte ben documentata di significativi disturbi urologici dell’apparato sessuale maschile, ma anche femminile. L’effetto spiacevole più frequente, ma reversibile, è l’insensibilità perineale che il soggetto riferisce dopo aver pedalato anche per meno di un’ora, dovuta alla sofferenza del nervo pudendo; in altri casi si possono verificare dolori, bruciori durante la minzione con presenza di sangue nelle urine (ematuria o uretrorragia). In casi rari si verifica un fenomeno molto curioso ma anche preoccupante, il priapismo, cioè l’erezione persistente e indipendente dall’eccitazione. Questo può essere di due tipi, a basso flusso (priapismo doloroso) e a alto flusso (non doloroso).
Il priapismo è una condizione rara nei bambini e si manifesta principalmente a causa di malattie ematologiche congenite o reazioni avverse al farmaco. Alcuni autori della Clinica Urologica di Genova (direttore prof. Carlo Terrone) e della Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Gaslini (direttore prof. Gerolamo Mattioli) hanno pubblicato un caso di priapismo pediatrico a alto flusso sulla rivista Reviews in Urology conseguente proprio a trama da bicicletta. “L’erezione persistente – spiega il prof. Aldo Franco De Rose, Urologo e Andrologo della Clinica Urologica di Genova e primo autore della ricerca – si verifica a seguito del trauma che può essere rappresentato da un sobbalzo sulla sella a causa di una buca sull’asfalto o caduta a cavalcioni sul telaio della bicicletta (parte che unisce il sellino al manubrio inferiormente); in questi casi si ha la rottura di una delle due arterie cavernose e quindi l’inondazione degli spazi lacunari con conseguente erezione”, precisa De Rose. “L’erezione non è dolorosa in quanto si tratta di sangue arterioso e può rendersi evidente anche a distanza di un giorno, per esempio durante la notte, proprio durante la fase Rem, quando a causa dell’erezione spontanea viene rimosso il coagulo di fibrina.”
“Il trauma in sella alla bicicletta dunque è una causa rara ma possibile di priapismo ad alto flusso nei bambini e per questo gli autori, in caso di sospetto diagnostico, raccomandano una accurata anamnesi anche del giorno precedente e una gestione appropriata del paziente e dei genitori”, dice Irene Paraboschi, dell’Istituto Gaslini. “Importante però – rassicura il dott. Guglielmo Mantica, della Clinica Urologica – è sapere che la patologia potrà essere risolta dopo una attenta diagnosi (EGA, ecodoppler del pene) e un appropriato trattamento mediante embolizzazione superselettiva ma temporanea dell’arteria cavernosa, evitando problemi di erezione per il futuro.