Proteine dello scorpione e dell’Escherichia Coli contro il Glioblastoma

Un tumore cerebrale, il glioblastoma, certamente uno dei più pericolosi e aggressivi potrebbe essere sconfitto con l’aiuto di due proteine prodotte rispettivamente da un germe, l’escherichia Coli, e da uno scorpione. In particolare, l’aggressività di questo tipo di tumore è legata innanzitutto alle elevate capacità delle cellule di glioblastoma di muoversi e infiltrare il tessuto cerebrale sano. È inoltre in grado di produrre sostanze capaci di richiamare vasi sanguigni (e di conseguenza anche ossigeno e sostanze nutritive) all’interno del tumore in modo da crescere rapidamente; di frequente resiste a diversi agenti chemioterapici.

In questi ultimi anni la sopravvivenza è di molte migliorata e nuove ricerche lasciano ben sperare. Questa volta, l’aiuto arriva da un batterio e da una particolare specie di scorpione. È quanto sostiene uno studio presentato a al concorso della Fondazione “Falling Walls” di Berlino da una ricercatrice italiana, la dott.ssa Eleonora Vanni del CNR di Pisa: “Gli studi realizzati durante il mio dottorato – dichiara Vannini all’ANSA – avevano dimostrato che, se somministrato intracerebralmente, il Cnf1, una proteina prodotta da alcune forme di Escherichia Coli, non solo è in grado di bloccare la crescita del glioblastoma multiforme provocando la morte delle cellule tumorali, ma è anche capace di mantenere sani i neuroni peritumorali, mantenendone funzionalità e architettura; purtroppo, però, la proteina non è in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica”. Ed è proprio per superare questo limite che verrebbe impiegata una proteina prodotta dallo scorpione: “Ho realizzato – prosegue Vanni – una proteina chimerica composta dal potenziale farmaco e dalla Chlorotoxin, una proteina prodotta da uno scorpione nordafricano”. In pratica la Chlorotoxin è capace di trasportare il Cnf1 direttamente alle cellule tumorali. “I test in vitro hanno mostrato risultati molto incoraggianti, perciò mi sto adesso occupando degli studi in vivo, sperando che siano altrettanto positivi.”